Referendum. A Nuoro (come in tutta Italia) vincono i Si: “Risultato storico”

Sonia

Referendum. A Nuoro (come in tutta Italia) vincono i Si: “Risultato storico”

lunedì 21 Settembre 2020 - 20:11
Referendum. A Nuoro (come in tutta Italia) vincono i Si: “Risultato storico”

Nuoro. Referendum, al seggio (foto S.Novellu)

A Nuoro con 7.403 voti vincono i Si ovvero il 61, 26% degli elettori ha scelto il taglio dei parlamentari e ha dato ragione a di Maio che, da canto suo, commenta così gli esiti del referendum: “Risultato storico”. E rilancia sul taglio agli stipendi dei parlamentari e su “una legge elettorale proporzionale”.

Per Zingaretti «con la vittoria del Sì si apre una stagione di riforme: lo vogliamo e con gli alleati faremo di tutto perché vada avanti spedita».

NUORO: Nel Capoluogo barbaricino, complessivamente, sono state scrutinate 45 sezioni su 45 e il 38, 74% dei nuoresi ovvero 4.6181 cittadini, invece hanno optato per il No. In Sardegna oltre 400mila persone sono andare alle urne di cui il 66, 78% (313,430) ha votato Si, mentre 155, 939 h votato per il No.

Si procede, dunque, con la modifica degli articoli 56 e 57 della Costituzione. Il numero dei deputati passa dagli attuali 630 a 400, quello dei senatori eletti da 315 a 200, inclusi i parlamentari eletti all’estero (8 deputati contro gli attuali 12 e 4 senatori contro gli attuali 6). Ma cosa cambia, ora? Le nuove norme sono già operative? Ci sono cambiamenti che riguardano il Parlamento attualmente in carica?

La legge è in vigore, ma non operativa: nel senso che se si andasse a votare domattina (il che, chiariamo, è impossibile), i cittadini sarebbero chiamati a eleggere 630 deputati e 315 senatori. La legge sarà operativa non prima di 60 giorni dall’entrata in vigore: i tempi tecnici per il ridisegno dei collegi. Al di là di questo aspetto — tecnico — ce n’è uno più politico: quello legato alla riforma della legge elettorale, che dovrebbe ora essere messa in cantiere in tempi (relativamente) rapidi.

Il ridisegno dei collegi potrebbe avvenire dunque dopo il varo di una nuova legge elettorale.  È bene ricordare anche che il taglio dei parlamentari non si riferisce all’attuale assetto di Camera e Senato: non ci sono, in altre parole, oltre 300 parlamentari che domattina perderanno il posto di lavoro. L’attuale parlamento resta pienamente legittimo, e la sua «formazione» non cambia. E né nell’attuale Parlamento, né nel prossimo, cambieranno le funzioni delle due Camere: il bicameralismo italiano resta, al netto di future e al momento imprevedibili riforme costituzionali, «perfetto».

Solo dopo  il ridisegno dei collegi, in ogni caso, Camera e Senato saranno ridotte di poco più di un terzo (del 36,5%, a voler essere pignoli). Oggi c’è un deputato ogni 96 mila abitanti, con il taglio ce ne sarebbe uno per 151 mila. A Palazzo Madama oggi siede un senatore ogni 188 mila abitanti, con il taglio ce ne sarebbe uno ogni 302 mila.

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