Ormai impazza la polemica sui contagi esplosi in Sardegna negli ultimi giorni, polemiche rimbalzate anche e soprattutto sulla stampa nazionale; dopo le polemiche sulla chiusura del Billionaire e del focolaio covid scoperti dopo nel locale di Briatore, riportati dai quotidiani romani Il Messaggero e Il Tempo, anche oggi il Corriere della Sera riferisce delle paure dei turisti per le zone di sovraffollamento e di “liberi tutti”. E il Messaggero incalza con la polemica che la metà dei 231 positivi di oggi a Roma era di rientro dalla Sardegna. Come se non bastasse, ci si mette anche il governatore del Lazio che ha chiesto e ottenuto di sottoporre a tampone tutti i turisti di rientro dalla Sardegna. Poi a ruota il presidente della Regione Sardegna che si difende dall’accusa infamante di “Sardegna regione di untori” e gira le accuse al Governo centrale, il MoVimento 5 stelle che accusa Solinas di avere lui ordinato l’apertura dei porti e degli aeroporti, del balletto del passaporto sanitario diventato poi autocertificazione etc…

Autocertificazioni appunto, adesso in tanti iniziano a chiedersi se le autorità preposte stiano indagando su cosa abbiano effettivamente dichiarato in quel documento al loro arrivo nell’Isola coloro che dopo sono risultati positivi al Covid, e ricostruito i loro spostamenti precedenti per capire chi sia l’untore e recapitargli il conto. In molti casi, infatti, i turisti che al loro rientro nella Penisola si erano lamentati di essere stati contagiati in Sardegna si è scoperto dopo che erano reduci da viaggetti in Grecia e in Spagna.

Al di la dei polveroni, delle polemiche dei negazionismi e della tanta confusione, una cosa è certa, nelle ultime 24 ore, i contagi in Italia hanno sfiorato quota 1000, e in Sardegna quota 42 e oggi 44, numeri prossimi al periodo caldo del lockdown.

Dovevamo uscirne migliori? I fatti ci dicono che siamo e continuiamo ad essere i soliti italiani piccoli piccoli.

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