Confartigianato Imprese Sardegna: “L’approvazione dell’ecobonus non è sufficiente”

Sonia

Confartigianato Imprese Sardegna: “L’approvazione dell’ecobonus non è sufficiente”

mercoledì 01 Luglio 2020 - 11:18
Confartigianato Imprese Sardegna: “L’approvazione dell’ecobonus non è sufficiente”

Sarebbe dovuto entrare il vigore oggi il Decreto “110%”, l’ecobonus che avrebbe consentito, a privati e imprese, di detrarre completamente le spese sulla riqualificazione energetica per i lavori su case e laboratori, ma la norma è ancora in discussione: Giacomo Meloni, Presidente Confartigianato Edilizia Sardegna, si appella  a Governo e Parlamentari: «In questo momento di approvato c’è solo il decreto, i cui emendamenti, che potrebbero modificarne la struttura in modo importante, come per l’estensione fino al 2022, sono ancora in discussione in Parlamento: il problema è che mancano anche i decreti attuativi, e le relative circolari dell’Agenzia delle Entrate e dell’ENEA. Questa norma, che avrebbe avuto lo scopo di rilanciare le attività del settore casa, quindi edilizia, impianti, serramenti – ha spiegato Meloni – rischia di ottenere l’effetto opposto a quello voluto, creando più di una situazione paradossale nella quale anche i lavori già decisi prima del lockdown vengono sospesi in attesa di atti concreti e applicabili. Per questo ai nostri Parlamentari stiamo chiedendo chiarimenti sui tempi di questo provvedimento chiesto fortemente da Confartigianato Sardegna».

Tante imprese e tanti privati, in queste settimane, chiamano le sedi di Confartigianato in tutta la Sardegna chiedendo informazioni.

«Proviamo a rispondere a tutte le domande di imprese, tecnici e cittadini allettati da una occasione che forse non si ripeterà più – ha spiegato il Presidente – anche se molte volte, senza documenti certi, è difficile fornire risposte certe ed esaustive. Nonostante una convincente operazione di comunicazione  il Decreto Rilancio, che contiene la possibilità di detrarre dalle tasse fino al 110 per cento della spesa per una serie di lavori di efficientamento energetico, in realtà non è stato dotato delle gambe per camminare e sta provocando, paradossalmente, una situazione di stallo».

Situazione complessa, dunque, anche perché la  norma prevede che, per accedere al super sconto del 110 per
cento, è necessario che l’immobile, dopo gli interventi, acquisti una certificazione energetica di almeno due classi superiore a quella precedente: i lavori per accedere a questo bonus sono importanti e richiedono un impegno finanziario importante (da 30 a 60 mila euro). Non è possibile, inoltre,  dire su due piedi se ciò che il cittadino vuole fare può rientrare nella detrazione.

L’Associazione degli Artigiani ha sottolineato inoltre che attualmente le aziende si sono dovute fermare perché
anche chi aveva già deciso, prima del lockdown, di fare lavori di efficientamento e poteva scaricare somme inferiori, ora vuole bloccare tutto per rientrare nel 110 per cento.
«Noi di Confartigianato Sardegna – ha concluso Meloni – stiamo lavorando su vari fronti, in particolare sulla cessione del credito, e chiediamo a banche, assicurazioni e finanziarie che sostengano le operazioni delle piccole imprese, per evitare che ad avvantaggiarsi di questa opportunità siano unicamente le grandi aziende strutturate. Serve che il Governo chiarisca al più presto tutto il necessario, altrimenti, invece che agire per il rilancio, questa norma bloccherà le imprese per altri tre mesi, e dopo i tre di lockdown non possiamo proprio permettercelo».

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