Allevatore ucciso. Gianfranco Melis: ragazzo buono e riservato

Sonia

Allevatore ucciso. Gianfranco Melis: ragazzo buono e riservato

lunedì 11 Maggio 2020 - 16:06
Allevatore ucciso. Gianfranco Melis: ragazzo buono e riservato

Perché l’allevatore Giainfranco Melis è stato ucciso? Per la comunità di Genoni rimane un punto interrogativo enorme.

Il 36enne era un bravo ragazzo e ben voluto da tutti. Certo, un omicidio non è mai giustificabile ma per ora per questo non emerge nessun valido movente. La vittima era incensurata, una persona buona e riservata, così la descrivono tutti a. Genoni

Genoni è una comunità distrutta dal dolore, l’assassinio di Melis è il secondo nel giro di nemmeno un anno: l’ultimo fu consumato l’agosto scorso (APPROFONDISCI). Apparentemente Melis non aveva legami con alcuni episodi violenti successi in paese .

Intanto proseguono senza sosta le indagini. L’uomo è stato ucciso, secondo una prima analisi esterna del corpo del medico legale Roberto Demontis, da due colpi di arma da fuoco. In queste ore il professionista sta effettuando l’autopsia al policlinico di Monserrato (Cagliari) per stabilire con certezza alcuni tasselli fondamentali per le indagini, di cui si stanno occupando i Carabinieri della Compagnia di Isili, del Reparto operativo del Comando provinciale di Nuoro, coordinati dal sostituto procuratore di Cagliari Nicola Giua Marassi: l’orario di morte prima di tutto, nell’arco di tempo che va dal pomeriggio di sabato, quando Gianfranco Melis era uscito di casa per andare in campagna e mai più rientrato, e l’alba di domenica quando il padre lo ha trovato privo di vita nel capannone dell’azienda.

I Carabinieri nelle ultime ore hanno interrogato parenti e amici dell’allevatore per cercare di fare luce sul suo recente passato. Uno dei sospetti è che possa aver visto qualcosa. Particolari importanti oltre all’autopsia potranno arrivare dei rilievi dei Ris.

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