Amara sorpresa a Dorgali: ridotto in cenere su Cuile de tziu Rafaele

Salvatore

Amara sorpresa a Dorgali: ridotto in cenere su Cuile de tziu Rafaele

mercoledì 29 Gennaio 2020 - 15:12
Amara sorpresa a Dorgali: ridotto in cenere su Cuile de tziu Rafaele

Su cuile de Tziu Rafaele prima e dopo la distruzione

“Sos Cuiles”, gli ovili, sono strutture fragili, retaggio di un mondo agropastorale che non esiste più. Nelle montagne del Nuorese e dell’Ogliastra ne sussistono alcuni esempi, molti dei quali ricostruiti con sacrificio e passione da tanti volontari lungo i sentieri che oggi sono percorsi dai turisti mentre un tempo erano segnati dal passaggio dei nostri pastori.

Su cuile de tziu Rafaele a Dorgali

Su cuile de tziu Rafaele a Dorgali

A Dorgali, un’intera comunità è stata profondamente offesa da un fatto increscioso che ha interessato una di queste strutture: Su Cuile de Tziu Rafalericadente nell’altopiano di Doinanicoro, sul Supramonte, al confine con Orgosolo, riducendone in cenere sa sovrastruttura lignea di copertura. L’amara sorpresa è stata scoperta lunedì scorso dalla cooperativa turistica di Ghivine  ma probabilmente il vile gesto è stato attuato nel fine settimana.

La denuncia sui social arriva come una doccia fredda per un cuile importante, realizzato dai volontari del comitato di Dorgali nel 1999, con l’ausilio di un elicottero per portare i rami di ginepro, che nella zona non sono presenti. Nel territorio di Dorgali, complessivamente, i cuiles sono 12, fra questi, quello di tziu Rafaele che ora non si potrà più ricostruire poiché manca il legname adatto.

I resti de su cuile de tziu Rafaele a Dorgali

I resti de su cuile de tziu Rafaele a Dorgali

«Siamo saliti con un gruppo di amici – raccontano i soci della cooperativa – e abbiamo trovato questo scempio» ogni ipotesi sulla sua distruzione è plausibile: da quella di un vandalo a quella di un incosciente che ha acceso un fuoco all’interno della struttura senza prendere le dovute precauzioni.

Sta di fatto che, come denuncia la cooperativa di Ghivine e non solo, che questi ovili che rievocano un’epoca importante della storia sarda non sono tutelati e protetti come dovrebbero e sono alla mercé di tutti, compreso, di chi ha fatto uno scempio tale.

© Tutti i diritti riservati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi