Nuoro. Indagine sul fumo: la prima sigaretta a 11 anni

Sonia

Nuoro. Indagine sul fumo: la prima sigaretta a 11 anni

mercoledì 30 Ottobre 2019 - 18:14
Nuoro. Indagine sul fumo: la prima sigaretta a 11 anni

Il fumo tra i giovani (@ foto Salvatore Novellu)

Si inizia principalmente per emulazione ossia per essere accettati dal gruppo.

In genere la prima sigaretta si fuma a 11 anni, con un allarmante aumento in corrispondenza dell’ingresso alle scuole medie.

Giovani studenti (© foto Salvatore Novellu)

Giovani studenti (© foto Salvatore Novellu)

L’INCHIESTAMarco e Valentina, rispettivamente 20 e 18 anni, sono due giovani studenti nuoresi, entrambi fumatori. Li abbiamo intervistati in merito alla dipendenza da tabagismo e le loro esperienze si rivelano essere in linea con quanto riportato.

La prima sigaretta? Entrambi hanno risposto a 14 anni.

In quale circostanza avete iniziato a fumare? Valentina: «ho iniziato per curiosità, vedendo fumare alcuni ragazzi e ragazze della compagnia che frequentavo». Marco: «Ho iniziato per la curiosità di provare».

Perché fumate? Valentina: «è un momento di condivisione con il gruppo ma è un ottimo anti stress». Marco: «stessa cosa per me, fumo in compagnia ma è legato anche agli stati d’animo».

I vostri genitori lo sanno? Entrambi: «si ma non fumiamo in loro presenza». Loro fumano?  Marco: «si entrambi» Valentina: «si mia madre».

Avete mai provato a smettere e quante sigarette fumate? Valentina: «ho cercato di smettere un paio di mesi fa ma senza risultato»; Marco: «Si, un paio di mesi fa dopo una brutta influenza che mi aveva impedito fisicamente di fumare ho pensato fosse l’occasione di smettere, ma appena mi sono ripreso completamente ho ricominciato». Entrambi: «fumiamo più o meno dalle 10 alle 15 sigarette al giorno più o meno corrispondente a un pacchetto».

Il fumo tra i giovani (@ foto Salvatore Novellu)

Il fumo tra i giovani (@ foto Salvatore Novellu)

Il tabagismo è un fenomeno complesso e articolato, che non esclude nemmeno il nostro territorio; certo non si può sintetizzare in poche righe ma la responsabile del SERD, la dottoressa Rosalba Cicalò da noi sentita in proposito, riferisce che i dati locali sono totalmente e pienamente in linea con i dati nazionali dell’Istituto Superiore della Sanità: il 20% della popolazione è fumatrice ed il 40% sono ragazzi e ragazze di 15/16 anni.

Per quanto riguarda il legame tra giovani e fumo, le cause dell’ingresso in questa diffusa dipendenza sono principalmente: l’omologazione agli amici, intesa come spirito di imitazione e di abitudine del gruppo, e il proseguimento del modello familiare con il 15% di figli di fumatori.

Sviscerando meglio l’argomento la responsabile del SERD afferma che: «il 23% dei ragazzi ha un padre fumatore, il 28% una madre fumatrice. Se a fumare sono entrambi i genitori la percentuale si aggira intorno al 35%».

Chi vuole smettere di fumare si può rivolgere anche al SERD (il servizio per le dipendenze in via Manzoni 29 a Nuoro, che fino al 2008 era SERT), che si occupa nello specifico dipendenze dell’uso, abuso e della dipendenza da sostanze stupefacenti e/o psicotrope legali come alcol e nicotina. Tutte le persone interessate hanno accesso libero, diretto e gratuito (non si deve pagare alcun ticket) senza prescrizione medica; la richiesta ha origine dal medico di famiglia (2%), dai servizi ospedalieri (4%) e la restante utenza accede tramite passaparola.

Il fumo tra i giovani (© foto S.Novellu)

Il fumo tra i giovani (© foto Salvatore Novellu)

In linea generale, chi si rivolge al SERD per dipendenza da nicotina?  «Al nostro servizio si rivolge un’utenza tra i 30-65 anni e nel 2019 abbiamo avuto un incremento degli utenti di sesso femminile» dice la Cicalò che prosegue: «per quanto riguarda il trattamento del dipendente da tabacco, interveniamo a diversi livelli:  a livello di dipendenza e a livello motivazionale, con trattamenti sia individuali che di gruppo, proponendo un percorso di cambiamento nello stile di vita, con, se il medico lo ritiene necessario, l’eventuale supporto di farmaci sostitutivi  della nicotina che agiscono sui recettori del sistema nervoso centrale». Chi ricorre al SERD in genere arriva a fumare circa 25/30 sigarette al giorno. Prima di prendere coscienza di accantonare definitivamente la sigaretta si ricorre a dei palliativi come in trinciato e la sigaretta elettronica.

In proposito si registra, sempre in linea con le cifre nazionali, un incremento dell’uso del trinciato perché si ritiene sia meno dannoso e con una percentuale inferiore di nicotina e si evidenzia anche l’aumento dell’uso della sigaretta elettronica. In realtà, per quanto riguarda quest’ultima è bene precisare che gli studi sugli effetti sono tutt’ora in corso e perciò incompleti; non si conoscono appieno gli effetti, trattandosi comunque di  un composto chimico che si degrada e può sprigionare sostanze cancerogene. I dati di chi smette realmente di fumare non sono confortanti: riesce  una bassissima percentuale di fumatori, pur essendo a conoscenza dei gravi danni alla salute, ormai comprovati e certificati; nella combustione infatti vengono sprigionate sostanze chimiche che danneggiano le molecole che arrivano al DNA delle cellule.

Per avere informazioni il numero del SERD è 0784 240 975

S. Meloni F. Becchere

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