“Piante officinali” in realtà era marijuana: 4 arresti a Oliena- VIDEO

Sonia

“Piante officinali” in realtà era marijuana: 4 arresti a Oliena- VIDEO

martedì 29 Ottobre 2019 - 12:13
“Piante officinali” in realtà era marijuana: 4 arresti a Oliena- VIDEO

Un momento della perquisizione

461 piante di marijuana pronte per essere raccolte e immesse nel mercato e che avrebbe fruttato circa un milione di euro.

Le immagini dell’operazione

La piantagione, impiantata in località Gullei, in territorio di Oliena, era stata individuata dalla Polizia di Stato già lo scorso agosto, con due persone all’interno  – tra le quali un ragazzo senegalese che si rivelerà determinante per la svolta nelle indagini.

Un momento della perquisizione

Un momento della perquisizione

Nella conferenza stampa tenutasi oggi nei locali della Questura di Nuoro, il dirigente della Squadra Mobile Silvio Esposito ha illustrato tutti i dettagli dell’operazione.

Un momento dell'arresto

Un momento dell’arresto

La collaborazione del ragazzo extracomunitario, che ha dichiarato la propria estraneità alla coltivazione (nel senso che non era al corrente del tipo di coltura in essere), è stata determinante e ha portato le indagini alla svolta con l’obbligo di dimora per S.S. (classe 1970) di Fonni, A.O. (classe 1990) oltre all’avviso orale, A.A. (1990) e R.B. (classe 1990) tutti e tre di Oliena. Mentre per F. P. – già sorpreso nel mese di agosto assieme al senegalese – sono scattate le manette.

Il migrante aveva accettato il servizio di guardiania  finendo in un incubo: quel ruolo di guardiano si è trasformato per lui in una prigione, ridotto in schiavitù in una zona impervia nelle campagne di Oliena.

La banda gli aveva promesso uno stipendio di 500 euro al mese più vitto e alloggio. In realtà il 36enne non è mai stato pagato, anzi veniva sfruttato come uno schiavo, tenuto senza cibo e costretto a vivere in una tenda all’interno dell’appezzamento. Diverse volte aveva tentato di fuggire per sottrarsi ai suoi aguzzini, ma si era sempre perso: impossibile per chi non conosce quella zona orientarsi tra il groviglio di una fitta vegetazione e sentieri non tracciati. Il racconto del senegalese è risultato attendibile, tanto che la gip ha deciso per la sua scarcerazione.

Decisive per le indagini anche le intercettazioni telefoniche e ambientali predisposte dalla Polizia e autorizzate dal tribunale.

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