“Dopo la sconfitta ci si può rialzare”: l’insegnamento di Jury Chechi ai giovani nuoresi

Sonia

“Dopo la sconfitta ci si può rialzare”: l’insegnamento di Jury Chechi ai giovani nuoresi

venerdì 18 Ottobre 2019 - 12:27
“Dopo la sconfitta ci si può rialzare”: l’insegnamento di Jury Chechi ai giovani nuoresi

L'incontro con Jury Chechi (foto S.Meloni)

In ognuna delle nostre vite c’è un precedente che dice quanto è dura sprofondare, ma anche quanto è possibile rialzarsi. 27 anni fa il “Signore degli Anelli” si ruppe il tendine d’Achille destro il 6 luglio del 1992. Lui, ora grandissima bandiera dello sport italiano, vinse l’oro 4 anni dopo ad Atlanta.

Jury Chechi (foto S.Meloni)

Jury Chechi (foto S.Meloni)

Oggi Jury Chechi, nato l’11 ottobre del 1969, è un 50enne senza capelli, come dice lui scherzando davanti alla folta platea degli studenti del Liceo Scientifico di Nuoro, ride  ma soprattutto insegna che il sacrificio ripaga e il duro lavoro ti porta in alto “a volare”  come ha fatto lui nel lontano 1996.

L'incontro con Jury Chechi (foto S.Meloni)

L’incontro con Jury Chechi (foto S.Meloni)

L’ex ginnasta, è ospite nel capoluogo Barbaricino, per un seminario di sport e management organizzato da Confcommercio Nuoro Ogliastra, Manageritalia (sindacato dei dirigenti di impresa del terziario) e CFMT (Centro di Formazione del Management del Terziario).  A intervistarlo davanti a studenti e imprenditori il giornalista Carlo Romanelli responsabile dell’Accademia Sport e Management. Tante le domande a cui ha risposto e uno solo l’insegnamento che ha trasmesso: “non bisogna avere paura di osare se dietro c’è il sudore e la voglia di arrivare”.

S. Meloni

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