Buco da 60 milioni di euro: in manette il presidente di Confindustria Alberto Scanu

Sonia

Buco da 60 milioni di euro: in manette il presidente di Confindustria Alberto Scanu

sabato 12 Ottobre 2019 - 20:16
Buco da 60 milioni di euro: in manette il presidente di Confindustria Alberto Scanu

Alberto Scanu

Gravi indizi di colpevolezza sul fallimento di 10 società, così Il Gip del Tribunale di Cagliari, Giampaolo Casula, motiva in 163 pagine l’ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti di Alberto Scanu, amministratore delegato di Sogaer e già presidente di Confindustria Sardegna.

Complessivamente si parla di   un ‘buco’ di 60 milioni di euro. Tutto avvalendosi di prestanome. Sono vari e di diverse tipologie, gli episodi di bancarotta – compresa l’ipotesi fraudolenta – contestati ad Alberto Scanu, amministratore delegato di Sogaer, società di gestione dell’aeroporto di Cagliari e già presidente di Confindustria Sardegna, da questa mattina rinchiuso nel carcere di Uta su ordine di custodia cautelare emesso dal Gip Giampiero Casula. A chiedere il provvedimento è stato il Pm Giangiacomo Pilia, titolare dell’inchiesta sul crac di dieci società, la maggior parte nel ramo sanitario, di cui Scanu era amministratore o socio. Eseguite dalla Guardia di finanza altre tre misure agli arresti domiciliari: hanno colpito la sorella di Scanu, Laura, e due collaboratori, il commercialista sardo Giovanni Pinna e Valdemiro Giuseppe Peviani, bloccato a Milano.

Dodici in totale gli indagati. L’inchiesta è direttamente collegata a quella sul crac da 13 milioni di euro della Clinica Città di Quartu, coordinata sempre dal Pm Pilia, e dalla quale Scanu era uscito assolto. Da quelle indagini è nato un secondo filone che ha portato ai clamorosi sviluppi di oggi.

L’arresto dell’ex presidente di Confindustria è scattato per il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove.

«Il mio assistito si è dimesso dall’incarico di amministratore delegato di Sogaer e da tutte le cariche sociali che rivestiva perché intende difendersi liberamente», ha chiarito l’avvocato difensore Rodolfo Meloni, dicendosi poi sorpreso dall’arresto.

«Le esigenze cautelari sono inesistenti – ha detto il legale – la richiesta del Pm è di febbraio e l’arresto è di ottobre».

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