Lettera social di Sebastian Cocco a Manca: “ci abbandoni perché non hai avuto l’incarico a cui aspiravi”

Sonia

Lettera social di Sebastian Cocco a Manca: “ci abbandoni perché non hai avuto l’incarico a cui aspiravi”

martedì 03 Settembre 2019 - 18:03
Lettera social di Sebastian Cocco a Manca: “ci abbandoni perché non hai avuto l’incarico a cui aspiravi”

Sebastian Cocco (foto S.Novellu)

«Caro Paolo, apprendo solo dalla stampa della tua decisione di abbandonare la maggioranza». Lo scrive il vice sindaco sulla sua pagina social dopo la decisione di Paolo Manca di passare dall’altra parte della barricata con un annuncio ufficiale dato ieri.
Il consigliere Manca, motiva questa sua scelta perché non si ritrova più con gli attuali amministratori, lanciando anche pesanti accuse, alle quali Cocco risponde in questo modo: «il mio intervento è un atto di chiarezza dovuto, seppur tardivo, che suscita diverse riflessioni per i toni duri che assumi nei confronti dei tuoi ex compagni di viaggio e, dunque, anche nei confronti miei».

«Ecco, non so se tu possa permetterti di parlare ex cattedra. Ricordo un tuo recente intervento social in cui sostenevi che il Comune di Nuoro, riferendoti ritengo alla maggioranza, sia alla frutta. Omettevi, invero, di fare un cenno – per rimanere alla metafora culinaria – all’antipasto, che sul piatto avrebbe dovuto prevedere la tua nomina a presidente del consiglio comunale. Sfumata questa tua ambizione personale, sulla quale riconoscerai spero la lealtà del gruppo politico di Italia in Comune, hai mantenuto in questi anni atteggiamenti di sostanziale ostilità nei confronti della maggioranza».

«Accusi noi, e dunque me, di essere “superficiali, leggeri e personalistici” e artefici di “mediocri azioni”» prosegue Cocco:
«può anche darsi che sia così, ma non può certo affermarlo uno che ha da subito battuto in ritirata per non avere ottenuto “la poltrona” – perdonami ma oggi la chiamano così-».

L’assessore alla Cultura e vice Sindaco ribadisce come Manca non abbia mai proposto niente di concreto:  «la città si aspettava da te delle prospettive sulla RSA, tuo cavallo di battaglia da sempre. Mi risulta che il sindaco ti abbia addirittura proposto una delega specifica, che tu hai rifiutato. Non solo. Da presidente della commissione cultura non hai mai convocato adunanze su temi cruciali: penso alla candidatura a Capitale della cultura, agli indirizzi sulla gestione del Teatro Eliseo, alla costituzione della Rete delle città della cultura, alla istituzione delle nuove fasce Isee per le mense, alla scuola civica di musica e tanto altro». Poi la querelle si orienta verso il regolamento delle Case Storiche, sul quale i due politici hanno avuto  più volte scontri in consiglio comunale.

«Ti ho chiesto più volte,  di convocare la commissione, ma invano. Decine di associazioni cittadine aspettano noi, infastidite dai mal di pancia di questo o quell’amministratore comunale». Poi Cocco prosegue con l’argomento Biblioteca Satta: «ultimo ma non ultimo, la Biblioteca Satta. Sta procedendo di gran lena l’iter di costituzione della Fondazione, dopo una estenuante ma fruttuosa battaglia politica con la Regione – nella quale sei rimasto completamente afono- senza il coinvolgimento dei consiglieri comunali. Ho fatto un calcolo: in base all’art. 5 del Regolamento Commissioni Consiliari tu avresti dovuto convocare 144 volte la commissione. Sai quante volte l’hai fatto? 12 volte. L’hai detto ai cittadini questo? L’hai detto ai tuoi elettori? Ritieni corretto continuare a ricoprire quel ruolo, che di fatto non hai esercitato?»

«Ecco, io non ci sto a farmi impallinare da chi dovrebbe anzitutto chiedere a sé stesso se ha fatto il proprio dovere. Da chi si è autoassegnato il ruolo di fustigatore e di censore dal comodo scranno della deresponsabilità. Perché, Paolo, chi governa si carica di responsabilità, mentre tu hai preferito rimanere, per così dire, in “modalità opposizione”, luogo nel quale i cittadini nuoresi ti avevano relegato per dieci anni prima di conoscere noi».

«È vero, mancano pochi mesi alla fine del mandato e ciascuno guarderà al proprio operato: io ho impostato il mio agire mettendo in conto di avere più rimorsi (per gli errori, ineditabili) che rimpianti (per non averci provato). So che vale, con mille difficoltà per i tuoi amici di Città in Comune, leali sino all’ultimo non tanto cin la maggioranza quanto con gli elettori. Che poi alla fine è quello che conta. Spero valga anche per te».

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