«Una linea ferrovia panoramica ma Nuoro ha bisogno di qualcosa in più in termini di collegamenti» questa è l”osservazione del presidente UTP Massimo Ferrari, del Comitato AmoDo (Alleanza, Mobilità dolce) giunto nel capoluogo barbaricino con il treno Nuoro-Macomer, inserito per la prima volta nella manifestazione “Maratona ferroviaria 2019”.
Una tre giorni in treno iniziata da Milano e proseguita in Sardegna, il 20 giugno con prima tappa a Cagliari e poi ieri sera, dopo Carbonia, l’arrivo nell’Atene Sarda per terminare oggi 22 giugno con la ripartenza della delegazione.
Ieri sera i rappresentanti di AmoDo, dopo un viaggio di 4 ore da Carbonia, sono arrivati alla stazione dell’ARST cittadina intorno alle 18.30, accolti da una rappresentanza cittadina capeggiata dall’avvocato Claudio Solinas, rappresentante del Comitato Trentalia nuorese, e da diversi rappresentanti istituzionali de territorio: il senatore Lucia Elvira Evangelista (M5S) e il presidente della prima commissione Autonomia del Consiglio Regionale della Sardegna Pierluigi Saiu. Assenti gli amministratori locali.
L’evento è stato l’occasione per parlare del piano di mobilità e dei trasporti ferroviari nel territorio visto che il Nuorese è una sorta di isola nell’isola, per non essere ancora dotato di un collegamento ferroviario diretto e veloce. La soluzione sarebbe quella che l’ARST (Azienda Trasporti Regionale) ceda la tratta ferroviaria a Trenitalia, in modo tale che si possa passare dallo scartamento ridotto a quello ordinario.
Il triste primato di Nuoro di essere l’unico capoluogo italiano di provincia a non possedere una ferrovia nazionale ormai dura da oltre 139 anni ovvero dal 1889, anno della sua inaugurazione e costringe a tempi di percorrenza per raggiungere il centro del Marghine, appena 57 km, di un’ora e venti minuti.
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