Attentato terroristico a Macomer. Antrace e pesticidi: scampato avvelenamento di massa

Sonia

Attentato terroristico a Macomer. Antrace e pesticidi: scampato avvelenamento di massa

mercoledì 28 Novembre 2018 - 17:37
Attentato terroristico a Macomer. Antrace e pesticidi: scampato avvelenamento di massa

Macomer. La zona dell'arresto e, nel riquadro l'arrestato

“L’ipotesi è quella che l’uomo stesse aspettando le prossime festività per agire”

L’obiettivo era quello di preparare un ordigno chimico-biologico, da utilizzare per avvelenare falde acquifere, serbatoi o acquedotti attraverso l’antrace e pesticidi .

Sono i dettagli sconvolgenti emersi durante la conferenza stampa a Roma per spiegare l’operazione anti terroristica da parte della Polizia, avvenuta nella mattinata di oggi in pieno centro a Macomer, che ha portato all’arresto di Alaji Amin, 38 anni, di origine palestinese.

 La conferenza stampa. «Questo è un arresto di grande importanza.  L’uomo è stato arrestato per associazione terroristica internazionale. L’accusa è di aver aderito allo pseudo stato terrorista islamico, il Daesh, l’Isis. Il soggetto ha progettato una modalità di attacco attraverso la ricina e l’antrace». Ha detto Federico Cafiero de Raho, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo,.

«L’indagine nasce a settembre – ha aggiunto – quando è stato comunicato che a Macomer un palestinese si stava muovendo per utilizzare degli strumenti nel corso dei mesi successivi durante una prossima festività, su questa però manca ancora chiarezza. Le informazioni arrivano dall’arresto in Libano di un cugino dell’uomo fermato in Sardegna».

L’arresto.  L’uomo è stato bloccato in pieno centro dagli uomini dei Nocs, che lo hanno pedinato a lungo prima di bloccarlo mentre era alla guida di un furgone. Gli investigatori sarebbero arrivati a lui proprio attraverso lo sviluppo delle indagini connesse al tentativo di acquisto di materiali utili a confezionare l’ordigno. Per questo motivo era da tempo seguito, monitorato e pedinato dagli investigatori: avrebbe tentato di acquistare online un certo quantitativo di Metomil, un pesticida. In ambienti investigativi filtra un altro particolare significativo: in Libano un suo cugino tentò in passato di avvelenare una cisterna d’acqua utilizzata dall’esercito libanese. È possibile quindi che Amin puntasse a un attacco chimico o batteriologico dell’acquedotto della caserma dell’Esercito di Macomer, dove è di stanza il 5° Genio Guastatori della Brigata Sassari.

Nella giornata di oggi sono state eseguite anche delle perquisizioni nell’abitazione dell’uomo. Si sta cercando in particolare di capire se abbia agito da solo o per conto di qualche organizzazione terroristica. Il 38enne nel frattempo è stato portato nel carcere di Badd’e Carros, a Nuoro.

Arrivato con un permesso di soggiorno. Era arrivato in Sardegna da un campo profughi in Libano e, secondo indiscrezioni, risulta avere un permesso di soggiorno il presunto terrorista arrestato oggi a Macomer (Nuoro) in un blitz della Polizia che ha sbarrato le strade del centro cittadino per fermare il 38enne, che stava per allontanarsi con il suo furgone. L’uomo, secondo le prime informazioni, convive a Macomer da diversi anni con una cittadina marocchina.

I complimenti dei sindacati di Polizia. Apprezzamenti dai colleghi dei diversi reparti di polizia arrivano per l’operazione svolta nella mattinata di oggi.

« Il Siulp nuorese si complimenta con i colleghi della Digos di Nuoro che coadiuvati dai Nocs, dalla direzione centrale della polizia di prevenzione, dalla Digos di Cagliari e dal commissariato di Macomer ha concluso una delicatissima indagine assicurando alla giustizia un terrorista di rilievo. La caparbietà del dirigente della Digos di Nuoro ha fatto si che con ritmi serrati, in poco tempo, ha concluso una brillante operazione di polizia giudiziaria

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