Delitto Monni-Masala. Rovelli: “Cubeddu in quelle ore stava lavorando in azienda, lo dimostrano i tabulati

Sonia

Delitto Monni-Masala. Rovelli: “Cubeddu in quelle ore stava lavorando in azienda, lo dimostrano i tabulati

martedì 16 Ottobre 2018 - 18:14
Delitto Monni-Masala. Rovelli: “Cubeddu in quelle ore stava lavorando in azienda, lo dimostrano i tabulati

L'avvocato Rovelli durante il processo (foto Cronache Nuoresi)

Secondo il PM Andrea Vacca, l’alibi fornito da Cubeddu non regge. Qualche giorno fa, infatti, il Pubblico Ministero, nella sua requisitoria ha affermato che «La mattina dell’8 maggio, ha lasciato a casa, a Ozieri, il suo cellulare per andare a uccidere Gianluca Monni. Il suo telefono riprende a funzionare solo alle 8.53, quando chiama un allevatore di Orune, nella cui azienda andrà poco più tardi. Lo studente è stato freddato tra le 7.05 e le 7.10 a Orune. Da lì a Ozieri ci si arriva in un’ora circa, quella telefonata è stata fatta una ora e tre quarti dopo, l’alibi non è credibile». Alle 15.00 del pomeriggio, inizia la propria esposizione difensiva l’avvocato Patrizio Rovelli che attraverso le mappe di copertura fornite dalla Vodafone, ha sostenuto che Alberto Cubeddu, nelle ore in cui si compiva l’efferato gesto nei confronti di Gianluca Monni, si trovava nella sua azienda».

Il Pubblico Ministero Andrea Vacca (foto S.Novellu)Il Pubblico Ministero Andrea Vacca (foto S.Novellu)

Il Pubblico Ministero Andrea Vacca (foto S.Novellu)

Le celle telefoniche: «nel corso delle indagini preliminari al giudice Cozzella – afferma Rovelli – non tornano certi riscontri telefonici forniti dalla Polizia Giudiziaria. A questo punto il Magistrato chiede al gestore telefonico, la mappatura della celle di Pattada, Nugheddu San Nicolo e Ozieri». «È stato dimostrato – prosegue il legale – che Cubeddu è rimasto fuori copertura o agganciato a una rete WI-Fi, dalle tre di notte fino alle sette del mattino del giorno dell’omicidio di Gianluca Monni. Intorno alle sette, poi, il suo cellulare risulta che si è avvalso di una rete mobile di Chilivani». Cosa vuol dire questo? Secondo Rovelli, questo, dimostrerebbe che il 22enne di Ozieri durante la notte e nel momento nel quale il killer ha sparato allo studente di Orune, si trovava nella sua abitazione dove è ubicata anche l’azienda.

«il ragazzo prima era collegato al wifi della sua abitazione, poi di prima mattina ha agganciato una rete vicino quando ha iniziato a lavorare . L’alibi di Cubeddu dunque reggerebbe anche dopo le 9.15 (tempo contestato dalla Accusa che coinciderebbe con il ritorno di Cubeddu da Orune a Ozieri). Rovelli, infatti, sostiene che «effettivamente in quel lasso di tempo Cubeddu incontrò realmente l’allevatore Giovanni Monni nella sua azienda per vedere i montoni». «Dai riscontri dei tabulati (si riferisce alla cella di Mores) – conclude il legale – risulta che Cubeddu ha chiamato l’allevatore alle 8.53: per arrivare da Orune a Ozieri ci vuole oltre un’ora, venti minuti invece è il tempo minimo per andare da Ozieri all’azienda di Monni».

Secondo i difensori, quindi, per Cubeddu sarebbe stato impossibile presentarsi alle 9.00 nell’azienda dell’allevatore passando anche per casa sua

Durante l’udienza, in alcuni passaggi, Rovelli ha messo in discussione anche la figura di Alessando Taras: «questo testimone, per 158, volte davanti alla Corte ha detto «non ricordo» però ha ricordato quello che poteva gravare sul mio assistito. Egli mente sulla sera del 8 maggio, sui suoi spostamenti e sul rapporto con Alberto Cubeddu».

Il processo riprenderà domani mattina e a questo punto sul banco dei testimoni salirà l’accusato Alberto Cubeddu.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi