Delitto Monni-Masala: due mesi di stop per il processo di Alberto Cubeddu. Scontro in aula tra PM e Difesa

Sonia

Delitto Monni-Masala: due mesi di stop per il processo di Alberto Cubeddu. Scontro in aula tra PM e Difesa

giovedì 05 Aprile 2018 - 17:56
Delitto Monni-Masala: due mesi di stop per il processo di Alberto Cubeddu. Scontro in aula tra PM e Difesa

Alberto Cubeddu durante il processo

I periti chiedono tempo per trascrivere le intercettazioni ambientali

Riprenderà a giugno il processo a carico di Alberto Cubeddu, il 22enne di Ozieri accusato degli omicidi dello studente di Orune Gianluca Monni, 19 anni, e di Stefano Masala , 29 anni di Nuleavvenuti tra il 7 e l’8 maggio 2015.

I periti incaricati dalla Corte d’assise hanno chiesto altro tempo per trascrivere tutte le intercettazioni ambientali a loro affidate.

In aula si torna il 4 giugno, anche se la data potrebbe subire altre variazioni. Sul processo pende infatti l’imminente congedo della giudice a latere Antonella Uselli Bacchita, che andrà in maternità prima della nuova udienza prevista, circostanza che potrebbe costare la rinnovazione del processo che ripartirebbe da zero.

Le sorti del dibattimento – che si sarebbe dovuto concludere a fine aprile – si decideranno ai primi di giugno: se le parti presteranno il loro assenso alla acquisizione dei dati già raccolti, il dibattimento proseguirà con un sostituto della giudice, in caso contrario si andrà alla sua rinnovazione.

Oggi in Corte d’Assise è stata sentita una teste della difesa, la studentessa di 20 anni che la mattina in cui si è consumato l’omicidio di Gianluca Monni, era alla fermata dell’autobus. La stessa dove era presente anche la supertestimone del processo che ha riconosciuto Cubeddu nell’auto da cui è sceso il killer.

«Avevo i fogli in mano, ripassavo la lezione perché avevo l’interrogazione di matematica – ha detto la giovane – e non ho visto nessuno sotto la pensilina. Ho sentito gli spari e sono scappata da mia nonna in stato confusionale, mi sono accovacciata, poi sono riuscita e sono salita sul pullman».

Sono volate scintille in aula tra i difensori di Cubeddu, Patrizio Rovelli e Mattia Doneddu, il pm Andrea Vacca e gli avvocati di parte civile. Obiettivo dei difensori di Cubeddu era quello di mettere in dubbio la presenza della supertestimone la mattina dell’omicidio di Monni.

«Nei verbali dei Carabinieri la studentessa ha detto di non aver visto la supertestimone», hanno detto i difensori. Ma la giovane, pur confermando i verbali, ha aggiunto di essere presa dal ripasso della lezione di matematica e di non aver badato se lì vicino vi fossero altre persone.

Una differenza sostanziale per il pm e le parti civili. Secondo la tesi dell’accusa, Cubeddu sarebbe sceso dalla Opel Corsa guidata da Paolo Enrico Pinna, cugino dell’imputato all’epoca dei fatti minorenne (già condannato a 20 anni in due gradi di giudizio per entrambi gli omicidi), e avrebbe fatto fuoco.

© Tutti i diritti riservati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi