Il Consiglio di Sato, rispetto al TAR che nel settembre del 2017 ha invalidato il finanziamento da 1 miliardo di euro destinato al Project financing, a distanza di un anno lo salva. Sostanzialmente, come si legge in una nota ufficiale dell’ATS, “si conferma l’annullamento dell’atto aggiuntivo che significa per l’Azienda, tutela salute, meno esborsi pari a 148 milioni di euro per tutta la durata del project”.
Nel 2007 il Polo sanitario della Sardegna centrale (PSSC) ha vinto il bando di gara per la costruzione e la manutenzione di nuovi ospedali e la gestione dei servizi di assistenza domiciliare e infermieristica: tutto per la durata di trent’anni.
A seguito del parere dell’Autorità anticorruzione, nell’agosto 2016 l’ASL aveva deciso di annullare, in autotutela, il Project financing, facendo così scattare il ricorso del PSSC.
Secondo l’Autorità il contratto è stato illegittimo in quanto il rischio imprenditoriale era completamente riposto sul pubblico.
Il Consiglio di Stato, invece, come si evince dalla sentenza, ieri ha ribadito che il rischio non è a carico dell’Azienda pubblica ma dei concessionari (che già a suo tempo avevano reagito all’annullamento ricorrendo ai giudici amministrativi regionali, i quali però hanno dato loro torto).
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Da qui il passaggio al Consiglio di Stato dove il PSSC ha chiesto e ottenuto, nel novembre 2017, la sospensiva della sentenza del TAR.
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Project Financing. Il Consiglio di Stato accoglie la richiesta di sospensiva
Se il Consiglio di Stato salva il contratto originario del Project financing, pur ravvisando dei vizi presenti, sul suo eventuale annullamento si dovrà pronunciare il giudice civile di Nuoro.
«La pronuncia del Consiglio di Stato ci soddisfa pienamente per quanto riguarda la conferma della legittimità dell’operato della Asl, con riferimento all’annullamento in autotutela dei provvedimenti presupposti all’atto aggiuntivo due, i cui gravissimi vizi sono stati confermati anche dai giudici di Palazzo Spada – ha detto l’avvocato della ASSL di Nuoro Augusto Vacca. Per quanto invece riguarda la concessione originaria, andremo dal giudice civile, a farne dichiarare l’invalidità o, in subordine, la sua risoluzione per inadempimento del concessionario, seguendo le indicazioni che lo stesso Consiglio di Stato ci ha dato, dal momento in cui ha ritenuto che i vizi riguardano direttamente il contratto originario o la sua esecuzione e non anche gli atti di gara».
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