Pastori sul piede di guerra per una maggiore tutela del Fiore Sardo

Sonia

Pastori sul piede di guerra per una maggiore tutela del Fiore Sardo

mercoledì 21 Febbraio 2018 - 05:00
Produttori  e gruppo di allevatori del Fiore Sardo si sono uniti in un comitato spontaneo per mantenere alta l’attenzione sulle problematiche relative al prodotto nostrano.
«Nell’attesa che il Ministero per le Politiche Agricole verifichi la legalità dell’imposta di pagamento della royalty di tremila euro (più IVA) richiesta dall’attuale Consorzio di Tutela,  scrivono i produttori del noto formaggio,  l’obiettivo primario della lunga battaglia resta quello di stimolare un intervento, da parte dello stesso Ministero, sul piano di controllo della DOP affinché si adotti un sistema di verifica che permetta di accertare che il processo di lavorazione utilizzi solo latte intero e a crudo, non pastorizzato».
«La stessa questione è stata al centro di una comunicazione inviata alle principali aziende della Grande Distribuzione Organizzata. Parallelamente, anche il mondo politico ha iniziato a porre la giusta attenzione su ciò che sta accadendo attorno al Fiore Sardo. Il consigliere regionale e capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, come primo firmatario, ha presentato un’interrogazione destinata al presidente della Giunta Regionale Francesco Pigliaru e all’assessore all’Agricoltura Pierluigi Caria, con la quale è stata richiesta la definizione delle azioni utili alla tutela della produzione artigianale del prodotto caseario, sottolineando tutte le perplessità relative al mancato controllo del parametro principale della produzione. A questo punto tutti i pastori coinvolti si augurano che questo sia solo l’inizio di un serio dibattito politico attorno a uno dei principali prodotti che rappresentano l’eccellenza gastronomica regionale».
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