Operazione “Point Break” dei Carabinieri: 2 arresti e sei denunce per traffico di droga

Nuovo

Operazione “Point Break” dei Carabinieri: 2 arresti e sei denunce per traffico di droga

sabato 14 Ottobre 2017 - 11:34
Operazione “Point Break” dei Carabinieri: 2 arresti e sei denunce per traffico di droga

L'elicottero Nexus e, nei riquadri, Mosè Cao e Salvatore Conti

L’ennesima operazione antidroga dei Carabinieri (questa volta definita “Point break”), messa a segno questa mattina in Ogliastra, ha portato all’arresto di due persone (una delle quali, già in carcere, sarebbe dovuta essere scarcerata proprio oggi) e a ulteriori quattro denunce.

A finire in manette due pluripregiudicati, uno dei quali vanta precedenti per droga addirittura dal 1990.

I militari della compagnia cc di Lanusei, con il supporto dello Squadrone eliportato Cacciatori di Sardegna e delle Unità cinofile, di un elicottero AW-109 Nexus dell’11° NEC di Elmas, hanno dato esecuzione alle misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Lanusei, nei confronti di Mosè Cao (classe 1963, nato a Lotzorai e ivi residente, pregiudicato, avvisato oralmente) già detenuto presso la casa circondariale di Lanusei dall’aprile di quest’anno poiché interessato da altra misura detentiva emessa nell’ambito dell’indagine “Dirty fish”, sempre della stazione CC di Santa Maria Navarrese. Arresti domiciliari, invece, per Salvatore Conti (classe 1971, pescivendolo residente a Tortolì, pregiudicato).

Lo scanner utilizzato da Mosè Cao

Lo scanner utilizzato da Mosè Cao

Le indagini, portate avanti dagli uomini della locale Stazione di Santa Maria Navarrese dal mese di maggio 2016 e portate avanti fino al marzo scorso, hanno permesso di appurare un totale di 20 cessioni al dettaglio di stupefacente, per lo più cocaina, evidenziando il continuo spaccio sviluppatosi tra i comuni di Lotzorai, Tortolì e Girasole.

Appurato, inoltre, che l’attività di spaccio, stabile e consistente, era fonte di profitti non trascurabili.

Il modus operandi, la scaltrezza nell’uso di linguaggi codificati, l’utilizzo di apparecchiature scanner per individuare la presenza di microspie, la fitta rete di contatti consolidati e fiduciari che hanno assicurato agli indagati l’approvvigionamento e la successiva vendita al dettaglio della droga, sono indicative di personalità dall’elevato spessore delinquenziale e di una scelta di vita stabilmente dedita ai traffici illeciti.

Cao, tra l’altro, nonostante fosse sottoposto ad altra misura cautelare e avesse l’obbligo di presentarsi quotidianamente alla Polizia giudiziaria (provvedimento emesso nell’ambito dell’indagine “Sardlento”), non ha desistito dal portare avanti l’attività di spaccio, a conferma del nutrito curriculum criminale che vanta precedenti condanne per droga, a partire dal 1990.

Conti, ugualmente, ha dimostrato una spiccata dimestichezza con l’attività di spaccio che lo ha visto impegnato quotidianamente nonostante le precedenti condanne.

Denunciate a piede libero, infine altre quattro persone di Tortolì e Girasole, con la medesima accusa.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi