Caldo e siccità dimezzano le api: allarme della Coldiretti di Nuoro e Ogliastra

Sonia

Caldo e siccità dimezzano le api: allarme della Coldiretti di Nuoro e Ogliastra

giovedì 05 Ottobre 2017 - 06:00
Caldo e siccità dimezzano le api: allarme della Coldiretti di Nuoro e Ogliastra

Attesi i 20 milioni di euro stanziati dalla Ras per gli agricoltori in difficoltà

Api in pericolo nel nuorese. È da bollettino di guerra il report che arriva dagli apicoltori al termine di una annata siccitosa e di una delle estati più torride di sempre:  il caldo e le mancate precipitazioni hanno dimezzato le presenze all’interno degli alveari, determinando ricadute pesantissime sulle produzioni di miele.

Una situazione drammatica per la Coldiretti di Nuoro e Ogliastra, che lancia una forte allarme e spera nel tempestivo arrivo dei contributi stanziati dalla Regione a favore degli agricoltori colpiti dalla siccità.

«È un settore strategico che merita maggiore attenzione – sottolinea il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra Simone Cualbu -. È necessario garantire e sostenere le imprese per il ripopolamento degli allevamenti ed evitare  la perdita di questo importante patrimonio che già subisce la concorrenza, spesso sleale, delle importazioni che oggi già segnano il 50 per cento del consumo. Grazie alle nostre battaglie la Regione ha riconosciuto 20 milioni di euro a tutti i settori agricoli per i danni subiti dalla siccità. Stiamo vigilando affinché questi fondi arrivino il prima possibile alle imprese agricole».

«Non possiamo trascurare – evidenzia il direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra Alessandro Serra – oltre alla perdita economica e le conseguenze ambientali, il danno generato al valore genetico delle api, frutto di anni di selezione. Oggi ripopolare un alveare è molto complesso, oltre ai costi (200 – 220 euro per arnia e 15 euro per ape Ligustica) è difficile trovare api in commercio. La domanda supera abbondantemente l’offerta».

Nell’Isola si contano 2700 aziende (fonte Banca Dati Anagrafe Apistica Nazionale), circa 65.000 alveari, con una produzione media (per alveare) di circa 20 Kg.

«Sono decedute per indebolimento quasi il 50% delle api, pregiudicando il popolamento delle arnie con conseguente riduzione delle produzioni stimabile in un – 60 per cento», rivela Salvatore Nieddu, apicoltore di Nuoro.

Le api vivono da risorse naturali con ripercussioni positive sulla fenologia delle piante. Sono degli animali da reddito che hanno un rilevante ruolo ed impatto ambientale, un’attività ecosostenibile da salvaguardare che da sostegno alle piante spontanee ed a quelle coltivate. La loro assenza incide sul cambiamento climatico e sulla desertificazione dell’isola con conseguente stress o aborto dei fiori delle piante che producono nettare.

In un’arnia, in condizioni ottimali, vive una famiglia di circa 80.000 esemplari, equamente suddivisa tra adulte e larve.

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