Orani. Operaio freddato a fucilate fuori da un bar

Salvatore

Orani. Operaio freddato a fucilate fuori da un bar

mercoledì 20 Settembre 2017 - 09:31
Orani. Operaio freddato a fucilate fuori da un bar

Un ritratto di Luca Carboni dal suo profilo Facebook

La vittima era ben nota alle Forze dell’ordine per reati di varia natura

Ancora sangue in Barbagia.

La vittima si chiamava Luca Carboni, 46 anni, padre di due figli, operaio dell’antincendio, freddata con alcuni colpi di arma da fuoco esplosi da distanza ravvicinata poco dopo le 21 di ieri sera, all’uscita di un bar in via Delitala, alla periferia di Orani, nei pressi della rotonda che da accesso alla circonvallazione per Sarule (APPROFONDISCI).

Uditi gli spari e il corpo a terrà è scattato l’allarme. Sul posto è accorso il 118 GIES di Ottana con l’ambulanza medicalizzata che, però, non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.

Sul posto sono intervenuti gli agenti del locale Commissariato i colleghi della squadra mobile di Nuoro e il sostituto procuratore Andrea Schirra che sta coordinando le indagini. Effettuati i rilievi di rito, ora si lavora per tentare di ricostruire l’esatta dinamica e rintracciare quale può essere il movente che ha spinto il killer a fare fuoco. Per tutta la notte diverse persone che hanno udito gli spari sono state interrogate dagli inquirenti. Diverse anche le perquisizioni in paese.

Il nome di Luca Carboni, noto “Gadone“, non è nuovo alle Forze dell’ordine.

Una foto di Luca Carboni dal suo profilo Facebook

Una foto di Luca Carboni dal suo profilo Facebook

Pluripregiudicato, Carboni ha un passato tormentato da varie inchieste giudiziarie che lo hanno visto coinvolto dalla coltivazione di sostanze stupefacenti, al traffico di armi e droga, agli attentati. Tra gli episodi criminali, anche quello che portò in carcere l’ex sindaco di Buddusò, Giovanni Satta (in una intercettazione telefonica, era emerso che Satta aveva chiesto a Carboni di recuperare dell’esplosivo).

L’ultimo episodio che lo ha visto alla ribalta della cronaca risale al Marzo scorso, nell’ambito dell’operazione dei Carabinieri “Tutti innocenti” (APPROFONDISCI), quando fu sgominata una banda composta da 45 persone, dedita a consistenti traffici di droga e armi tra il nord Italia e la Sardegna.

Si trattava di una vera e propria associazione a delinquere, con epicentro nel cuore della Sardegna, a Orgosolo, dedita al commercio di armi da guerra in Sardegna in affari persino con la ‘Ndrangheta” calabrese da cui, con i proventi del del traffico d’armi, acquistava lo stupefacente (si parla di circa 30 kg di cocaina al mese).

Tra i “progetti” della banda rientrava anche il rapimento della salma di Enzo Ferrari a scopo di estorsione.

Luca “Gadone” era tra coloro che furono condannati all’obbligo di dimora.

Ora si attendono gli esiti dell’esame autoptico, che sarà eseguito oggi all’ospedale San Francesco di Nuoro dal medico legale Vindice Mingioni.

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