L’ASSL di Nuoro fa chiarezza sul decesso delle due giovani nuoresi

Sonia

L’ASSL di Nuoro fa chiarezza sul decesso delle due giovani nuoresi

venerdì 21 Luglio 2017 - 13:57
L’ASSL di Nuoro fa chiarezza sul decesso delle due giovani nuoresi

Nuoro, l'ospedale San Francesco (© foto S.Novellu/Cronache Nuoresi)

Nessun nesso tra le due premature scomparse

Luisa Chessa, 34 anni, e Francesca Debuggias, 23 anni, due giovani nuoresi accomunate dallo stesso tragico destino, un destino di morte che a poche ore una dall’altra se le ha portate via.

Il giorno dopo la loro prematura scomparsa, l’ASSL/ATS di Nuoro ha scelto di fare chiarezza sulle cause dei due decessi, fugando ogni dubbio su possibili concause:

“I due drammatici episodi – scrive in una nota la Direzione – non sono assolutamente collegati tra loro, così come, invece, sembrano alludere taluni articoli di stampa”.

“Nel caso di Chessa Luisa, la paziente giunge in Pronto Soccorso già in arresto cardiaco, peraltro già intubata dal Medico del 118, alle ore 7.22 del 20 giugno 2017. Malgrado tutte le manovre rianimatorie poste in essere, non si assiste alla ripresa di circolo e si constata il decesso alle ore 8.30″.

“Per quanto riguarda Debuggias Francesca, invece, deceduta in Rianimazione con diagnosi di ‘morte cerebrale secondaria a ischemia’, dai primi accertamenti interni della ASSL di Nuoro emerge chiaramente come i sanitari del Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero San Francesco abbiano operato con tempestività e solerzia per prestare la necessaria assistenza alla giovane, sottoponendola a tutti gli esami, accertamenti e trattamenti del caso. In particolare dalla cartella clinica emerge che: la paziente giunge in Pronto Soccorso alle ore 2.52 del 20 luglio 2017; la prima visita, seguita da esami emato-chimici, viene effettuata alle ore 3.02. Seguono immediatamente esami diagnostici (TAC e AngioTAC); alle ore 6.15 inizia la trombolisi (terapia basata sulla somministrazione di farmaci in grado di lisare un trombo formatosi all’interno del distretto arterioso dei vasi); alle 6.55 la paziente viene fatta entrare in Sala Angiografica e sottoposta a trattamento di disostruzione delle arterie cerebrali fino alle ore 9.33, dopodiché viene constatato che la paziente non risponde al trattamento ed entra in stato di coma”.

“Come si evince – prosegue la nota – in entrambi i casi c’è stata una risposta tempestiva e rispondente a tutti i criteri sanitari e deontologici. È comunque fermo intendimento dell’ATS svolgere eventuali ulteriori approfondimenti, per fugare – ove ritenuto necessario – ogni altro possibile dubbio sulla vicenda”.

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