Opposizione comunale: “gli attuali amministratori non rinunciano alle loro indennità per salvare la Biblioteca Satta”

Sonia

Opposizione comunale: “gli attuali amministratori non rinunciano alle loro indennità per salvare la Biblioteca Satta”

lunedì 03 Luglio 2017 - 11:26
Opposizione comunale: “gli attuali amministratori non rinunciano alle loro indennità per salvare la Biblioteca Satta”

L'interno della Biblioteca Satta (foto S.Novellu)

«Dopo la sessione di bilancio due cose sono più chiare: gli amministratori non mollano le loro laute indennità e il Consorzio Sebastiano Satta non è nei loro obiettivi prioritari».

Lo dichiarano i consiglieri di minoranza Alessandro Bianchi, Basilio Brodu, Gian Pietro Gusai, Giuseppe Montesu, Leonardo Moro, Nicola Porcu, Pierluigi Saiu, Mara Sanna e Salvatore Sulas, dopo l’approvazione del bilancio di previsione avvenuto giovedì scorso.

Dai banchi dell’opposizione l’attacco alla maggioranza Soddu è compatto e inequivocabile.

«Abbiamo presentato – scrivono i consiglieri in una nota – un ponderato emendamento al bilancio che riduceva alcune spese generali e del 20% le indennità che, lo ricordiamo, sono state aumentate e portate al massimo consentito dalla legge proprio dalla giunta Soddu. Il nostro obiettivo era quello  di ripristinare il contributo a favore della biblioteca pari a 290 mila euro. Un parere del Segretario comunale, non previsto dalla legge, sull’ammissibilità dell’emendamento, ha indotto un incauto e cavilloso Presidente del Consiglio a impedire la trattazione della nostra proposta. Si è votato sull’accoglimento dell’emendamento: la maggioranza ha votato contro, votando il bilancio senza un centesimo per il Consorzio. L’opposizione compatta invece ha sostenuto l’emendamento con i suoi 9 voti. Ciò che resta è solo e soltanto la prebenda mensile, tutto il resto sono rinvii, parole di auto giustificazione, pretesti vari che palesano l’assoluto disinteresse al merito della questione, è però salva la loro indennità piena. Questi amministratori incuranti dei disservizi delle sedi bibliotecarie chiuse e dei servizi bloccati; insensibili sui posti di lavoro persi; indifferenti al grido di dolore del Commissario Puggioni che con altissima dignità rinuncia alla sua indennità sferrando un sonoro schiaffo morale a Sindaco, Giunta e Presidente, unicamente interessati alla poltrona e alla paghetta, trascinano il presidio bibliotecario nella più profonda incertezza. Il contributo alla biblioteca serviva oggi e non domani. Adesso ci aspettiamo che con le prossime variazioni i soldi a favore della Satta vengano stanziati e le indennità ridotte. Non si può continuamente lamentarsi dello stato dei conti del comune e comunque pagare il massimo dell’indennità consentita a sindaco e assessori. Sul commissariamento non vorremmo poi sentire ancora i nomi di qualche mese fa di persone senza titoli, scelte magari sulla base di legami di parentela o amicizia, al solo scopo di conquistare una poltrona di sottogoverno. Nel proseguo del dibattito, dalla maggioranza, non sono mancati i soliti piagnistei sulle “condizioni finanziarie che abbiamo trovato.

È una litania noiosa – prosegue la nota, che rivela ogni giorno di più l’incapacità politica e amministrativa. Si viene eletti per risolverli i problemi.

L’opposizione ha sostenuto due questioni pregiudiziali, la prima: sui tempi e sui termini previsti per la trattazione e approvazione del bilancio oltre ogni ragionevole tolleranza. Si ricorda che la Regione aveva già sollecitato ad aprile, poi il 23 maggio ha posto l’ultimatum dei 20 giorni scaduti il 12 giugno senza che la giunta avesse approntato un bel niente. Le norme sono state violate e i diritti dei consiglieri calpestati. La seconda attiene  al giudizio di attendibilità delle entrate, in particolare viene data per acquisita l’entrata dell’ingiunzione contro il Ministero delle Entrate e Finanze di 1,7 mln di euro, entrata che noi riteniamo invece assolutamente inattendibile e velleitaria; ed inoltre le entrate da premialità sulla raccolta differenziata che non spettano, anzi sappiamo che il Comune è in regime di penalità per non aver raggiunto le soglie previste, questa grave e consapevole leggerezza produce uno sbilancio di circa 450 mila euro.

A tacere del resto, dobbiamo ancora ricordare che per il terzo anno consecutivo, si tenta la vendita dei cespiti patrimoniali, oramai diventata svendita, che sostiene una posta di entrata fittizia al limite del danno patrimoniale.

Questa scatola vuota – conclude – viene confezionata con l’avvallo del Segretario/Dirigente e del Collegio dei Revisori incapaci di dare il benché minimo ausilio al Consiglio comunale, neanche quando direttamente coinvolti, preferiscono sgattaiolare con pareri “di stile” senza mai entrare nel merito e senza affrontare le proprie responsabilità».

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