200 lavoratori del presidio ospedaliero San Francesco da aprile senza stipendio

Sonia

200 lavoratori del presidio ospedaliero San Francesco da aprile senza stipendio

sabato 20 Maggio 2017 - 22:42
200 lavoratori del presidio ospedaliero San Francesco da aprile senza stipendio

Nuoro, il pronto soccorso dell'Ospedale S.Francesco (foto S.Novellu)

Proclamato lo stato di agitazione

I duecento lavoratori dell’azienda PH Facility, che eroga il servizio di pulizie per la sanità nuorese, hanno proclamato oggi lo stato di agitazione per il blocco del pagamento degli stipendi da parte dell’azienda. L’annuncio questo pomeriggio da parte dei sindacati di categoria di Cgil Cisl e Uil, che dopo l’incontro con i vertici aziendali hanno incontrato i lavoratori. ”

Dopo la decurtazione da parte della Assl del 40% sul pagamento delle fatture dei servizi già effettuati e su quelli ancora da fare – scrivono i sindacati – i lavoratori non hanno percepito lo stipendio di aprile. Abbiamo chiesto di essere ricevuti dai vertici della Assl, ma nessuna risposta è mai arrivata. La preoccupazione per i lavoratori è alta, per questo proclamiamo lo stato di agitazione riservandoci ulteriori forme di protesta già dai prossimi giorni se non dovesse arrivare nessuna soluzione”. «La Assl ha proceduto alla decurtazione senza nessun confronto con le aziende – ha detto l’amministratrice della Ph Facility Anna Maria Giuntini ai sindacati – giustificando l’importo decurtato del 40% come cifra congrua per pagare i servizi e agendo come se il Project financing (sul cui contratto originario pesa un parere di illegittimità dell’Anticorruzione, ndr) fosse stato annullato, quando nessun giudice ordinario si è pronunciato in merito. Abbiamo già depositato i ricorsi presso il Tar avverso le decisioni della Assl, ma al contempo dobbiamo garantire tutti i servizi».

«La situazione è molto delicata – concludono i sindacati- e rischia di toccare tutti i servizi erogati alla Assl da parte delle aziende del project financing. Una vertenza che potrebbe riguardare centinaia di lavoratori».

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