Nuoro. Sgominata banda dedita a traffici di droga e armi tra il nord Italia e la Sardegna: volevano sequestrare la salma di Enzo Ferrari

Sonia

Nuoro. Sgominata banda dedita a traffici di droga e armi tra il nord Italia e la Sardegna: volevano sequestrare la salma di Enzo Ferrari

martedì 28 Marzo 2017 - 13:03
Nuoro. Sgominata banda dedita a traffici di droga e armi tra il nord Italia e la Sardegna: volevano sequestrare la salma di Enzo Ferrari

Giovanni Antonio Mereu e I due poderi di famiglia a Orgosolo

Armi da guerra vendute in Sardegna e alla ‘Ndragheta e utilizzate per pagare partite di droga: una vera e propria associazione a delinquere con epicentro nel cuore della Sardegna, a Orgosolo. Tra i piani della banda che ha visto il coinvolgimento, per ora, di 45 persone (19 in carcere,11 persone ai domiciliari, 11 obblighi di dimora e 5 a piede libero) anche rubare, a scopo di estorsione, la salma di Enzo Ferrari.

L’operazione “Tutti Innocenti” (dal nome della prima persona arrestata nel 2007) è scattata alle prime luci dell’alba ed è stata eseguita dai Carabinieri del Comando Provinciale di Nuoro, in collaborazione con alcuni Comandi Carabinieri del nord Italia, su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cagliari.

Antonio Francesco Mereu, Antonello Mereu, Antonio Mereu, Pasquale Musina, Antonio Francesco Pipere, Giovanni Succu, Velio Tomaso Marinio, Antonello e Graziano Lutzu, Emanuele Cianciotto, tutti arrestati

Antonio Francesco Mereu, Antonello Mereu, Antonio Mereu, Pasquale Musina, Antonio Francesco Pipere, Giovanni Succu, Velio Tomaso Marinio, Antonello e Graziano Lutzu, Emanuele Cianciotto, tutti arrestati

L’inizio delle indagini: Tutto ha origine a ottobre del 2007 con il sequestro a scopo di rapina dei coniugi Giampaolo Cosseddu e Pietrina Secce, conclusosi con un bottino di 50.000,00 euro rubati dalla filiale della Banca Intesa di Orosei di cui Cosseddu era il direttore. In quella circostanza emerse il coinvolgimento di Giuseppe Innocenti, fonnese, gestore di un bar a Nuoro, che era risultato in stretto contatto con il baroniese Pierpaolo Serra, sospettato di aver preso parte al sequestro o comunque di essere a conoscenza delle dinamiche del rapimento. Per quanto attiene l’indagine sul sequestro dei coniugi e la conseguente rapina, sono stati indagati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Cagliari Giovanni Sanna, 50enne, noto “Fracassu”, e Graziano Pinna, 39enne, entrambi di Borore.

Cesare e Stefano Agresti, Francesco Riillo, Antonino Modafferi, Paolo Piras, Renato e Willy Bazzan, Giuseppe Mattei, tutti arrestati

Cesare e Stefano Agresti, Francesco Riillo, Antonino Modafferi, Paolo Piras, Renato e Willy Bazzan, Giuseppe Mattei, tutti arrestati

Dalle indagini avviate per il sequestro è scattato un procedimento nei confronti di Innocenti, indiziato di essere coinvolto in traffici di droga. Da qui un’ampia attività investigativa a carico di diversi trafficanti di stupefacenti barbaricini e sui loro complici ha portato a due distinti (seppure tra loro collegati) filoni d’indagine: da un lato quello riguardante le attività illecite di Gigino Milia e Graziano Mesina, dall’altro quelle riferibili al traffico di droga e di armi, riconducibili all’orgolese Giovanni Antonio Mereu, da anni trapiantato nella provincia di Parma.

Le indagini a carico di Mereu hanno avuto origine da alcuni espliciti riferimenti alla sua persona fatti da Franco Piras e Vincenzo Sini, personaggi legati a Graziano Mesina, che avevano citato, con precisi riferimenti ad una partita di droga di un certo “Gianni” che non era stata pagata dalla persona alla quale Piras l’aveva ceduta. Da qui è emersa l’esistenza di un vasto traffico di droga gestito appunto da tale “Gianni”, nel quale erano coinvolti, oltre agli stessi Sini e Piras, le persone raggiunte dalle misure odierne.

La conferenza stampa odierna al Comando dei Carabinieri

La conferenza stampa odierna al Comando dei Carabinieri

UN VASTO TRAFFICO DI DROGA E DI ARMI: Le indagini hanno permesso di individuare i responsabili di un traffico di stupefacenti (oltre 4 chili di cocaina, due piantagioni di marijuana e altri 2,750 kg della stessa sostanza sequestrati tra il 2009 e il 2012 ) e armi (6 fucili mitragliatori e 20 pistole sequestrati tra il 2007 e il 2011) che, data la quantità, secondo gli investigatori, dovevano necessariamente avere un canale di approvvigionamento ben consolidato.

ORGOSOLO EPICENTRO DEL TRAFFICO: È stato appurato che l’epicentro del traffico si trovava a Orgosolo e aveva ramificazioni nel nord Italia ed in particolare a Parma, Reggio Emilia, Modena, Lodi, Grosseto, Mantova e soprattutto Padova. Sempre a Orgosolo arrivava la maggior parte della droga. Gli attori protagonisti sono un gruppo di pregiudicati barbaricini stabilitisi da tempo, per ragioni di lavoro, in Emilia Romagna che non hanno mai interrotto i rapporti con gli amici residenti sull’isola.

GIOVANNI ANTONIO MEREU ERA IL CAPO: I Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno accertato che la figura di spicco dell’organizzazione era Giovanni Antonio Mereu, 47enne, originario di Orgosolo ma da anni trapiantato nel parmense, che aveva allacciato stabili legami con personaggi della criminalità calabrese – per quanto attiene il traffico di stupefacenti – e con trafficanti di armi operanti tra il Veneto, la Lombardia e l’Emilia-Romagna.

LE ARIMI PROVENIVANO IN PARTE DALL’ESERCITO: Per quanto riguarda le armi, invece, il principale canale di approvvigionamento era dato da un noto e stimato armaiolo/perito balistico che a sua volta, sfruttando la propria professionalità e le sue conoscenze, era riuscito a attivare un ininterrotto canale di approvvigionamento da una struttura dell’Esercito Italiano, grazie alla complicità di un militare e di un impiegato del Ministero della Difesa. Il sistema si basava sulle procedure di rottamazione delle armi del 15° Ce.Ri.Mat. (Centro Rifornimenti e Manutenzione) dell’Esercito Italiano di stanza a Padova. L’armaiolo/perito balistico Renato Bazzan e suo figlio Willy, il primo capo squadra del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco di Padova ed il secondo Vigile del Fuoco, attraverso il luogotenente Giuseppe Mattei e il dipendente Paolo Paris, entrambi in servizio al al 15° Ce.Ri.Mat.(deposito del”esercito italiano dove si distruggono le armi), trafugavano armi intere e/o parti di esse che poi venivano consegnate al Bazzan, che le rendeva clandestine modificandogli la matricola (per le armi intere) mentre con le parti di armi – assemblandole – ne creava di nuove. Le armi erano poi venivano cedute anche a Mereu che a sua volta le immetteva nel mercato clandestino sardo e calabrese, talvolta, utilizzate anche quale corrispettivo per il pagamento di partite di droga acquistate dalla ‘Ndrangheta calabrese ed inviate per lo smercio in Sardegna.

27 KG DI COCAINA IN UN MESE: L’orgolese, grazie ai suoi stretti rapporti con esponenti della criminalità organizzata calabrese, tra i quali Francesco Riillo noto Franco, originario di Isola Capo Rizzuto (KR) ed Antonino Modafferi originario di Reggio Calabria, ma trapiantati il primo a Viadana (MN) ed il secondo Parma – entrambi coinvolti anche in indagini della Procura Distrettuale Antimafia di Bologna e Reggio Calabria, è stato in grado di fornire ingenti quantità di droga al mercato sardo. Per capire l’importanza del canale di approvvigionamento basti pensare che la prima fornitura di Mereu a un suo sodale di Orgosolo è stato di 27 kg di cocaina nell’arco di un mese per un valore totale di un milione di euro.

Un ritratto di Enzo Ferrari

Un ritratto di Enzo Ferrari

SVENTATO IL SEQUESTRO A SCOPO DI ESTORSIONE DELLA SALMA DI ENZO FERRARI: Oltre che al traffico di stupefacenti e armi, la banda era dedita anche a reati contro il patrimonio in genere nonché estorsioni, ad esempio, era in progettazione di furto, a scopo di estorsione, della salma di Enzo Ferrari, sepolta nel cimitero monumentale di Modena. A questo proposito erano stati effettuati diversi sopralluoghi, definendo altresì le modalità di custodia della salma e di gestione dei contatti con i familiari. Il sequestro è stato sventato grazie all’intensificarsi dei controlli dei Carabinieri.

RAPINE AI PORTAVALORI: L’organizzazione, inoltre, era dedita alle rapine ai portavalori, istituti di credito ed attività commerciali. In tale contesto, nel dicembre 2013, è stato tratto in arresto da personale del Nucleo Investigativo di Nuoro e della Compagnia Carabinieri di Viadana (MN) un pericoloso latitante: Severino Satta, 39enne, residente a Lula, sorpreso all’interno di un appartamento di Viadana (MN) ove, con altri due pregiudicati di ordine sarda, stava pianificando una rapina a mano armata. L’obiettivo dei malviventi era, ragionevolmente, un furgone portavalori o il caveau di un istituto di vigilanza privata.

Nel complesso la Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari ha richiesto ed ottenuto l’applicazione della misura cautelare dell’arresto in carcere per:  Giovanni Antonio Mereu (47enne, residente a Traversetolo – PR); Pasquale Musina (40enne, residente a Orgosolo); Antonio Mereu (27enne, residente a Orgosolo); Antonello Mereu (26enne, residente a Orgosolo); Giovanni Succu (49enne, residente a Villanova Sull’Arda – PC); Antonio Francesco Pipere (51enne, residente a Orgosolo); Antonio Francesco Mereu (54enne, residente a Orgosolo); Francesco Riillo (46enne, domiciliato a Viadana – MN); Giuseppe Mettei (56enne, residente a Cadoneghe – PD); Paolo Paris (52enne, residente a Stanghella – PD); Renato Bazzan (58enne, residente a Conselve – PD); Willy Bazzan ( 29enne, residente a Conselve – PD); Cesare Agresti (65enne, a Traversetolo – PR); Stefano Agresti (31enne, a Traversetolo – PR); Emanuele Cianciotto (52enne, residente a Fonni); Antonello Lutzu (52enne, residente a Mamoiada); Graziano Lutzu (26enne, residente a Nuoro); Antonino Modafferi (37enne, residente a Parma); Velio Tomaso Marini (52enne, residente a Basilicanova – PR).

Agli arresti domiciliari: Giulio Cesare Mulas (45enne, residente a Tertenia); Agostino Pudda (66enne, residente a Montechiarugolo – PR); Marco Arzu (33enne, residente a Montefiorino – MO); Roberto Mezza (50enne, residente a Fombio – LO).

Obbligo di dimora per: Lucio Baltolu (56enne, residente a Olbia); Andrea Piredda (58enne, residente a Nulvi); Peppino Puligheddu (52eenne, residente a Orgosolo); Gentijan Tusha (35enne, Albanese); Gaetano Friio (51enne, residente a Viadana – MN); Giampiero Serra (55enne, residente Sogliano al Rubicone – FC); Antonio Giordano (52enne, residente a Gattico – RE); Costantino Nieddu (63enne, residente a Volterra – PI); Luca Carboni, noto “Gadone” (46enne, residente a Orani); Edoardo Edoardo (74enne, residente a Graffignana – LO); Luciano Canu (75enne, residente a Parma).

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