Nessuna traccia di violenza sul corpo del gioielliere di Sorgono trovato cadavere, legato e imbavagliato

Sonia

Nessuna traccia di violenza sul corpo del gioielliere di Sorgono trovato cadavere, legato e imbavagliato

martedì 07 Febbraio 2017 - 20:54
Nessuna traccia di violenza sul corpo del gioielliere di Sorgono trovato cadavere, legato e imbavagliato

Rilievi dei RIS davanti alla casa del gioielliere di Sorgono (foto S.Novellu)

Nessuna traccia di violenza sul corpo. I malviventi hanno rovistato ovunque

È ancora mistero sulla morte di Giuseppe Manca, titolare 63enne della gioielleria “Cose belle” trovato cadavere poco dopo le 10 di questa mattina nella propria abitazione a Sorgono, imbavagliato e legato a una sedia, evidentemente ucciso durante un tentativo di rapina.

Sorgono, gli inquirenti davanti alla casa del gioielliere (foto S.Novellu)

I primi riscontri emersi dall’esame esterno del corpo di Manca non hanno rilevato tracce di ferite da arma da fuoco, macchie di sangue o altri segni di violenza. Nella casa di corso IV Novembre hanno lavorato per tutto il pomeriggio i Carabinieri della Compagnia di Tonara, al comando del capitano Andrea Di Nocera, e il colonnello del comando provinciale di Nuoro, Saverio Ceglie. Sul posto anche il sostituto procuratore di Oristano, Armando Mammone, e i RIS di Cagliari per i rilievi scientifici.

Il decesso sarebbe collocabile in un arco temporale che va dalla serata di ieri a questa mattina. Lo hanno stabilito gli inquirenti ricostruendo gli ultimi movimenti della vittima, che viveva sola nell’abitazione sopra alla gioielleria, e ha trascorso tutta la giornata di ieri in negozio, fino alle 20, orario di chiusura.

Sarà l’anatomopatologo Salvatore Demontis, giunto a Sorgono da Cagliari, a fissare l’ora precisa della morte e ad accertare e le cause esatte del decesso.

Sorgono, gli inquirenti davanti alla casa del gioielliere (immagini S.Novellu)

La gioielleria e l’abitazione sono video-sorvegliate: l’impianto di sicurezza era stato uno dei primi a comparire in paese diversi anni fa. L’auspicio della comunità è che da quelle immagini gli inquirenti possano ora trovare elementi utili per chiudere il caso in breve tempo.

I banditi, secondo una prima ricostruzione, sarebbero entrati in azione forzando un vecchio portoncino in legno nel retro dell’abitazione, situata sopra il negozio. Qui c’è un cortile dove affacciano altre palazzine, in gran parte disabitate. Il portone di ingresso di Corso IV Novembre era invece chiuso dall’interno e la donna delle pulizie, stamattina, non è riuscita ad aprirlo. Sarebbe stata lei a dare l’allarme chiamando i familiari del gioielliere.

Le persone che si sono introdotte nell’abitazione dell’uomo hanno rovistato ovunque, sia nell’appartamento che in gioielleria ma non è ancora chiaro quanto e cosa manchi all’appello. Di sicuro, al momento, c’è solo che il proprietario del negozio è stato bloccato in casa, imbavagliato, con le mani legate dietro la schiena e i piedi ai pioli della sedia. Questa mattina intorno a mezzogiorno lo hanno trovato così, ormai privo di vita, in camera da letto, i Vigili del fuoco una volta scattato l’allarme. Un’altra certezza è la grande varietà e l’importanza dei preziosi, tra gioielli, orologi e monili di marca custoditi nell’esercizio.

Sorgono, intanto, è un paese sotto choc per la tragica fine di Giuseppe Manca, persona tranquilla, gentile, stimata e benvoluta, come lo descrivono i compaesani. Viveva da solo, dopo la morte di due anziane zie, l’ultima scomparsa di recente, titolari prima di lui della storica gioielleria del paese, nota in tutto il Mandrolisai. Tutti ne ricordano la gentilezza nel servire i clienti.

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