Il personaggio: Chiara Sini. Parla nuorese il recente scambio culturale italo-cinese avvenuto in Sardegna

Sonia

Il personaggio: Chiara Sini. Parla nuorese il recente scambio culturale italo-cinese avvenuto in Sardegna

domenica 27 Novembre 2016 - 06:30

Chiara Sini, la giovane interprete nuorese che per conto della Regione sarda è stata protagonista del recente incontro con la delegazione cinese in Sardegna capeggiata dal presidente Xi Jinping, racconta la sua esperienza allo storico incontro internazionale con uno dei più potenti uomini del mondo

Brillante, solare bellezza mediterranea, Chiara Sini accompagna il suo racconto con frequenti sorrisi nel narrare la sua lunga esperienza in Cina, dove per diverso tempo si è occupata come interprete nel mondo degli scambi commerciali nel campo della moda tra imprenditori italiani e cinesi. Dal 2013 la giovane interprete ha fatto ritorno in Sardegna, dove si occupa dell’insegnamento della lingua cinese a Nuoro, Macomer e Cagliari. Recentemente premiata col premio Montblanc 2016 per il suo forte, impegno nella costruzione di ponti culturali tra Italia e Cina, ultimamente nel corso della recente visita in Sardegna effettuata dal Presidente della Cina Xi Jinping e del suo numeroso seguito, ha svolto il ruolo d’interprete ufficiale della Regione sarda con la delegazione cinese.

Chiara, indubbiamente è stata un’esperienza che certo non capita tutti i giorni, quella di trovarsi a tu per tu con uno degli uomini potenti della terra: com’è andata? «Per me è stata una grande emozione, uno di quei momenti che difficilmente ti capita di vivere altre volte nella vita; un’incontro che mai avrei pensato quando sono stata incaricata dalla Regione sarda per svolgere il ruolo d’interprete tra la delegazione italiana e quella cinese guidata del Presidente Xi Jinping. Mi sono resa conto di aver realizzato il sogno che tutti i cinesi sperano di realizzare nella vita, quello di incontrare quello che per loro è il “Grande Padre” (Xì Dàdà, com’è comunemente chiamato dai cinesi), che considerano come la loro la guida. Per i cinesi è colui che si prende cura dei suoi figli, personaggio che gode il massimo rispetto di tutti, quasi un’assoluta venerazione. Il Presidente per i cinesi è tutto questo. Questa venerazione ancora presente in Cina non è altro che il retaggio trasmesso dal culto derivato dal loro antico impero».

Com’è il presidente Xi Jinping visto da vicino? «Per tutti i cinesi il Presidente è considerato come un mito, a me invece è sembrato più alla mano di quanto potesse sembrare. Una persona molto attenta e interessata verso le bellezze della Sardegna. Appassionato di archeologia, è rimasto molto colpito della visita fatta alle rovine di Nora».

Il presidente Xi Jinping indossa la maschera dei Mamuthones

Il presidente cinese Xi Jinping indossa la maschera dei Mamuthones

È vero che ha indossato la maschera dei Mamuthones? «Certo, è stato molto curioso quando ha voluto indossare la tipica maschera dei Mamuthones, e si è anche molto incuriosito per l’artigianato tipico sardo, con particolare interesse sopratutto per le cassapanche intagliate, che, a suo dire gli ricordavano quelle cinesi. Ha trovato interessante anche la cucina sarda, durante il ricevimento ha infatti voluto assaggiare i nostri dolci tipici, con una particolare predilezione per quelli colorati di rosso, evidente richiamo ai “gaodian”, tipici dolci che nell’antica Cina venivano preparati esclusivamente per l’imperatore».

Il Presidente era accompagnato dalla moglie? «Certo, c’era anche la first lady, Peng Liyuan una donna bellissima, famosissima cantante di musica cinese, una vera e propria icona musicale in tutta la Cina. La moglie del Presidente da parte sua ha molto apprezzato le diverse varietà del costume tipico sardo, varietà che ha confessato di ricordagli le oltre cinquanta minoranze etniche presenti in Cina. Quando le ho chiesto il permesso di scattare una foto – aggiunge-, mi ha risposto con un bellissimo sorriso: è stata per me un’emozione grandissima».

Un’esperienza che si può tutto sommato definire unica? «Unica senza dubbio, ora sono diventata quasi un mito per i tanti cinesi che vivono in Sardegna – afferma Chiara Sini-; l’essere stata vicino al loro “Grande Padre” è un qualcosa che per loro resta un sogno irrealizzabile. Me ne sono resa conto qualche giorno dopo, quando sono stata in un ristorante cinese e il titolare del locale mi ha accolto con un abbraccio, quasi invidiandomi per essere arrivata dove per un cittadino cinese è quasi impossibile. Questo dimostra la sacralità del personaggio e quanto sia tenuto in grande considerazione in tutta la Cina. Quindi in conclusione un’esperienza positiva, un ricordo bellissimo che fa parte del mio lavoro d’interprete, senza volere entrare nelle polemiche circa la Sardegna “colonizzata” dai cinesi come spesso si sente dire. Questa è la storia del mercato, dove, da che mondo è mondo, c’è sempre chi produce e mette in vendita e chi acquista: tutto qui. Naturalmente sta a noi sardi – puntualizza Chiara Sini- non metterci in condizioni di subordinati rispetto a chiunque. Certo, come ha dichiarato anche il Presidente della Regione sarda Francesco Pigliariu, questa visita del Presidente cinese è stata di buon auspicio e indubbiamente contribuirà a fa conoscere maggiormente la Sardegna nel mondo – conclude con uno smagliante sorriso benaugurale Chiara Sini».

Indubbiamente c’e da sperare che sarà di buon auspicio, poiché la bella interprete sarda è nipote del noto avvocato e poeta Badore Sini, autore della celebre Non potho reposare, la canzone che per prima ha portato il nome della Sardegna nel mondo.
Michele Pintore

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