Crisponi: «Il Patto per Cagliari è l’ennesima fregatura per il Centro Sardegna»

Sonia

Crisponi: «Il Patto per Cagliari è l’ennesima fregatura per il Centro Sardegna»

giovedì 17 Novembre 2016 - 09:34
Crisponi: «Il Patto per Cagliari è l’ennesima fregatura per il Centro Sardegna»

Luigi Crisponi

«168 milioni di euro per Cagliari e hinterland mentre a Nuoro e Oristano nessun finanziamento. È una vergogna»

Dura presa di posizione del consigliere regionale dei Riformatori, Luigi Crisponi, a margine della visita in Sardegna del presidente del Consiglio Matteo Renzi.

«Dopo aver firmato il Patto per la Sardegna lo scorso luglio a Sassari, Renzi ritorna nell’Isola per la firma del Patto per Cagliari. L’accordo che vedrà la sigla su un pacchetto di 168 milioni di euro che saranno distribuiti fra il capoluogo e poco più’ della metà fra i 17 comuni del nuovo ente metropolitano si dimentica totalmente di Nuoro ed Oristano. Quindi ancora una beffa e una fregatura per la Sardegna di mezzo cui vengono destinati zero euro. Nessun intervento e nessun finanziamento per i territori del Centro Sardegna devastato dalla crisi e inesorabilmente avviato verso spopolamento e desertificazione.

E’ l’ennesima vergogna a cui dobbiamo assistere. Lo scippo reiterato alle nostre aree interne di risorse per lo sviluppo, per le infrastrutture, scuole, strade, impianti per il sociale e per lo sport, per il sostegno alle imprese e alle filiere produttive contrasta con le tante chiacchiere di Renzi e della asservita Giunta regionale. Risorse non se ne vedono. Nemmeno le briciole. Insomma niente cantieri, niente investimenti, niente inversioni di rotta delle risorse. Niente di niente.

I sogni son finiti – prosegue l’ex Assessore al Turismo – insieme alle dotazioni finanziarie distribuite a pioggia a chi indubbiamente ne avrebbe meno bisogno delle nostre piccole e umili comunità. Vogliono che Nuoro, Oristano e tutte le zone interne vadano a fondo, senza interventi correttivi nella distribuzione dei progetti per lo sviluppo socio economico facendo mancare una efficace prospettiva che riannodi dignità, lavoro ed equità sociale.

Eppure la decrescita della popolazione, l’aumento delle persone anziane e piu’ deboli, il bassissimo tasso di natalità, la continua emorragia di giovani alla ricerca di un lavoro, i capannoni industriali chiusi e le botteghe degli artigiani svuotate dalla crisi, descrivono inesorabili scenari socio economici che non dovrebbero essere ignorati e semmai assicurare e stimolare il Presidente del Consiglio ad urgenti azioni ed investimenti perequativi.

Il declino dei nostri territori ad iniziare da quello demografico, fino alle intimidazioni agli amministratori pubblici – conclude Crisponi – sono un segnale inquietante che sta ridimensionando anche il coraggio e la caparbietà che da sempre contraddistinguono le popolazioni della Sardegna di mezzo e che ora vedono addirittura convergere le azioni di Stato e Regione per rinforzare le aree più’ attrezzate e fortunate in luogo di quelle deboli e storicamente dimenticate».

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