Canne e arbusti non rimossi nella piana di Oloè, una bomba pronta a esplodere

Sonia

Canne e arbusti non rimossi nella piana di Oloè, una bomba pronta a esplodere

venerdì 04 Novembre 2016 - 13:07
Canne e arbusti non rimossi nella piana di Oloè, una bomba pronta a esplodere

Il ponte di "Sa hita" (foto Cronache Nuoresi)

Un’interpellanza del consigliere regionale dei Riformatori Luigi Crisponi

Luigi Crisponi

Luigi Crisponi

Il 18 novembre ricorre l’anniversario dell’alluvione di Cleopatra del 2013, che provocò morti e danni ingenti nell’Isola e fra le zone più colpite ci fu il nuorese.

In quell’evento calamitoso perse la vita l’ispettore di Polizia a causa del crollo del ponte di Oloè.

A distanza di tre anni la suddetta piana è una giungla di canne e arbusti che ancora intrappolano detriti e legname depositati dal violento scorrere delle acque fin da quella fatidica data.

Il consigliere regionale dei Riformatori Luigi Crisponi ha depositato un’interpellanza sull’argomento.

«Lasciare che il fiume non possa scorrere nel suo naturale alveo significa avere una bomba innescata sotto il ponte. Và tristemente ricordato che iniziò proprio dall’erosione dei fianchi dell’alveo e la conseguente esondazione delle acque a causare il crollo della struttura. scrive Crisponi-  È necessario intervenire per eliminare lo strozzamento dovuto all’incredibile foresta di canne e arbusti depositati su alcuni isolotti vasti come alcuni campi di calcio».

«È paradossale che gli interventi siano resi quasi impossibili dalle stringenti norme regionali. Eppure a suo tempo si ipotizzarono puntuali interventi di bonifica da parte dell’Ente Foreste (oggi Agenzia Forestas). Cio’ si rivelerebbe fondamentale per garantire in caso di forti precipitazioni, stabilità agli argini e sicurezza ad aree e aziende agricole adiacenti e naturalmente allo stesso ponte e al sistema viario. Come ampiamente e tristemente dimostrato la mancata manutenzione degli argini e dei corsi d’acqua può divenire letale per le popolazioni e per i nostri paesi. Considerati tali rischi e visto il perdurare della siccità, che repentinamente potrebbe trasformarsi con eventi atmosferici portatori di bombe d’acqua».

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