Fallisce l’assalto al portavalori: circa un milione di euro il bottino sfumato

Sonia

Fallisce l’assalto al portavalori: circa un milione di euro il bottino sfumato

mercoledì 02 Novembre 2016 - 20:17
Fallisce l’assalto al portavalori: circa un milione di euro il bottino sfumato

La scena di una delle rapine al portavalori

Un commando spregiudicato che non ha esitato a sparare

Ancora un assalto a un portavalori nel Nuorese, sulla statale 131 Dcn a otto chilometri dal capoluogo barbaricino, una strada più volte teatro di rapine ai blindati.

Questa volta il colpo è fallito per l’arrivo casuale sul posto di un furgone dei Carabinieri, giunto subito dopo il furgone della Vigilpol, già sotto tiro da parte dei malviventi. Ne è seguita una sparatoria ad altezza d’uomo: i banditi avrebbero potuto uccidere e solo per miracolo non si sono registrate vittime. Secondo una prima ricostruzione dei militari, il commando composto da almeno otto persone è entrato in azione intorno alle 8.30, a poche centinaia di metri dal bivio di Oniferi, subito dopo aver predisposto il piano nei minimi dettagli e aver cosparso la statale di bande chiodate. Quindi hanno sbarrato la strada con un camion per cercare di bloccare il portavalori che arrivava da Abbasanta ed era diritto a Nuoro: trasportava una cifra di poco inferiore a un milione di euro.

Uno dei blocchi stradali sulla 131 dopo la rapina

Uno dei blocchi stradali sulla 131 dopo la rapina (foto Cronache Nuoresi)

L’autista ha subito ingranato la retromarcia, a quel punto i banditi, armati di fucili a pompa, hanno sparato almeno sette colpi sul lato del mezzo per arrestarne la corsa. L’azione è stata disturbata dall’arrivo dei Carabinieri, che ha fatto fallire l’assalto. Sono seguiti attimi di terrore: i malviventi hanno sparato ad altezza d’uomo sul lato dell’autista, i militari hanno risposto al fuoco e hanno tentato l’inseguimento dei banditi, che nel frattempo avevano sbarrato la strada con un’auto sottratta a una giovane donna incolonnata sulla statale.

Si sono quindi messi in fuga con un’altra vettura, ma anche questa è stata abbandonata a causa di una foratura. Subito dopo hanno bloccato un automobilista si sono allontanati con la sua macchina, non prima di aver sparato in aria e lanciato un fumogeno per coprirsi la fuga.

La Nissan

La Nissan “requisita” dai rapinatori per la fuga

Sulla statale, rimasta bloccata per ore in entrambi i sensi di marcia, si è scatenato il caos. In pochi minuti in tutto il Nuorese è scattato il piano anti-rapina con posti di blocco di Polizia e Carabinieri ed elicotteri che hanno sorvolato la zona, ma dei banditi si è persa ogni traccia.

Drammatiche le testimonianze degli automobilisti che hanno assistito alla scena. «Poco prima del bivio di Oniferi scorgo un camion posto di traverso e subito dopo sento degli spari di mitra, suoni inconfondibili: siamo nel mezzo di un conflitto a fuoco tra Carabinieri e rapinatori. La scena è impressionante. Faccio subito retromarcia, stando attento alle auto che sarebbero sopraggiunte da dietro. Arriva il furgone portavalori che avevo superato poco prima, accosto sul bordo della strada mentre arrivano altre auto. Il furgone mi supera, gli spari si fanno sempre più vicini e sordi. Bruno, con la sua esperienza, mi dice di mettere le mani sul volante, farle vedere. Gli spari continuano. Vedo dallo specchietto i rapinatori, con il volto coperto da dei passamontagna, che si avvicinano. Armati di fucile a pompa e mitra continuano a sparare. Passano a 50 cm da me. Vanno verso il furgone, verso i carabinieri. Mi abbasso tenendo le mani ferme sul volante. Tornano indietro, con passo spedito. Ripassano vicini. L’auto che avevano, una Golf grigia, prosegue tornando indietro e senza occupanti, la sua marcia in folle strisciando la fiancata su guard-rail. Si ferma a pochi metri da noi. Nel frattempo seguo l’altra scena dallo specchietto retrovisore. Fanno scendere l’occupante di una vecchia punto bianca, che, con le mani alzate resta fermo osservando i tre banditi fare inversione di marcia e scappare…  Sono stati attimi di tensione Ho avuto paura», scrive in un lungo post su Facebook l’architetto sedilese Roberto Virdis, noto per essere finito, grazie ai suoi lavori, sull’International New York Times.

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