Onda Rosa, Luisanna Porcu scrive a Pigliaru: «la sua politica sta mettendo a dura prova i centri antiviolenza»

Sonia

Onda Rosa, Luisanna Porcu scrive a Pigliaru: «la sua politica sta mettendo a dura prova i centri antiviolenza»

martedì 26 Luglio 2016 - 11:43
Onda Rosa, Luisanna Porcu scrive a Pigliaru: «la sua politica sta mettendo a dura prova i centri antiviolenza»

Luisanna Porcu di Onda Rosa

«La nostra Regione che lei oggi presiede sta mettendo in atto ciò che a noi donne non serve: curarci e proteggerci calpestando la volontà di noi donne tutte»

La violenza di genere non è frutto della follia o dell’inadeguatezza di qualcuno ma è l’effetto di un intero sistema, questo è il punto che il legislatore dovrebbe capire per mettere in atto politiche efficaci per contrastare il problema sociale.

Nuoro, Pigliaru in Provincia per la firma del Piano di Rilancio del Nuorese (foto S.Novellu)

Francesco Pigliaru (foto S.Novellu)

Luisanna Porcu la referente di Onda Rosa Nuoro dopo l’associazione Prospettiva Donna di Olbia, scrive una lettera al Presidente della Regione sulla gravissima situazione dei centri antiviolenza in Sardegna  gestiti dall’Ente Regione a rischio chiusura immediata.

«A dicembre del 2015 a tutti i centri antiviolenza, tranne Nuoro, sono stati erogati una parte dei finanziamenti relativi al 2014.
Si trattava di città in propaganda elettorale o particolarmente vicine al suo partito- scrive Luisanna Porcu. Il 30 giugno del 2016 anche Nuoro ha avuto il suo finanziamento ma decurtato di 46.503,39 da noi già spesi e attentamente documentati al Comune di Nuoro e da loro approvati perché attinenti al progetto. Questo decreta per noi la nostra morte.
Ma dalle politiche che la sua giunta sta mettendo in atto mi rendo perfettamente conto che lei ne sarebbe più che felice.
Mi spiego meglio. Il lavoro dei Centri Antiviolenza è un agire politico in quanto cambiare il percorso di vita delle donne è rivoluzione.

I Centri Antiviolenza sono in contatto costante e quotidiano con la sofferenza delle donne ed è proprio unitamente alle donne che cerchiamo la forza e insieme facciamo progetti condivisi.
La nostra Regione che lei oggi presiede sta mettendo in atto ciò che a noi donne non serve: curarci e proteggerci calpestando la volontà di noi donne tutte.

Ciò che manca totalmente alla sua politica, ai suoi assessori e ai suoi dirigenti è la consapevolezza che noi donne siamo i soggetti imprevisti della nostra terra e quindi della sua legislatura.
Dal vostro agire quotidiano in relazione alla violenza maschile emerge chiaramente la vostra totale incompetenza rispetto alle origini della violenza maschile, che non è il frutto della follia o dell’inadeguatezza delle donne, come in tavoli pubblici affermate e sostenete, ma di un sistema.

La rappresentazione della violenza di genere, come la RAS ha fatto il 21 luglio nel tavolo permanente contro la violenza sulle donne organizzato dalla commissione regionale per le pari opportunità, affidata agli “esperti”, avvocati, psicologi, carabinieri, questure, prefetti e politicanti vari della sua giunta, tra i quali il suo portavoce, ci indica chiaramente che della violenza date una lettura opposta e neutra a quella dei saperi delle donne e dei Centri Antiviolenza.
La Sua politica sta svalutando la storia, le esperienze e le pratiche di noi donne tutte.
Non è un caso infatti che i dirigenti all’assessorato alla Sanità ci stiano decurtando i soldi da noi già spesi e attentamente rendicontati nel 2013 e nel 2014.  Probabilmente Lei non è a conoscenza di niente, ma se così fosse, questo per noi donne è ancora più grave –conclude la referente di Onda Rosa.  Le chiediamo un suo tempestivo intervento sui suoi assessori e dirigenti affinchè  in Sardegna sia applicata la legge regionale n.8/07 e la Convenzione di Istanbul».

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