Crisponi: la Regione decreta la morte del Museo dell’Identità annullando i lavori di ristrutturazione dell’ex Mulino Gallisay

Sonia

Crisponi: la Regione decreta la morte del Museo dell’Identità annullando i lavori di ristrutturazione dell’ex Mulino Gallisay

venerdì 15 Luglio 2016 - 10:54
Crisponi: la Regione decreta la morte del Museo dell’Identità annullando i lavori di ristrutturazione dell’ex Mulino Gallisay

L'ex Mulino Gallisai

 Nuoro rischia di perdere oltre 14,5 milioni di euro destinati allo storico edificio

L’assessore regionale alla Cultura Claudia Firino  ha annullato per presunte inadempienze contrattuali l’appalto per l’affidamento dei servizi di progettazione ed esecuzione dei lavori di ristrutturazione dell’ex Mulino Gallisay destinato a diventare Museo dell’identità.

Lo denunica il consigliere regionale dei Riformatori Luigi Crisponi che presenterà un’interrogazione urgente alla Firino e al Presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru.

«L’Assessora si è sicuramente dimenticata di comunicare ai concittadini che si ritroveranno a fronteggiare gli effetti di un’altra bomba appena sganciata da Cagliari contro la nostra comunità- afferma Crisponi. Non cè che dire, un bel regalo di compleanno al capoluogo barbaricino e all’idea museale che dal 26 luglio 2005  ovvero ben 11 anni dalla prima deliberazione della Giunta regionale trascorsi in un incredibile gimkana fra gli uffici regionali rimpallando bandi, procedure e burocrazia pelosa con la solita  giungla di adempimenti. Ora in pratica l’Assessorato alla pubblica istruzione  rimette tutto in discussione. Azzera tutto facendo ripartire l’odiosa macchina burocratica degli appalti e degli inevitabili contenziosi nei tribunali, facendo cosi’ gravare nuovi costi più o meno occulti alla collettività. Rischiando non solo di aver buttato alle ortiche tempo prezioso, ma di far perdere gli oltre 14,5 milioni destinati ai lavori da effettuarsi nello storico edificio di via Grazia Deledda. Prepariamoci allora ad ascoltare la marcia funebre dell’ormai ex Polo culturale nuorese. Una vergogna che non passerà sottotraccia».

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