Sulas: «Chiediamo chiarezza sul destino della Caserma di Prato Sardo»

Sonia

Sulas: «Chiediamo chiarezza sul destino della Caserma di Prato Sardo»

venerdì 13 Maggio 2016 - 06:30
Sulas: «Chiediamo chiarezza sul destino della Caserma di Prato Sardo»

Il capo gruppo di Liberi e Uguali in Consiglio comunale Tore Sulas (foto S.Novellu)

«L’arrivo di 250 militari rappresenta una grande occasione di rilancio»

Il capogruppo del Partito Democratico Salvatore Sulas interviene sul dibattito riguardante la caserma di Prato Sardo chiedendo una risoluzione unitaria al Consiglio Comunale.

«Chiediamo chiarezza – scrive Sulas – sul destino della caserma di Prato Sardo; ciò in merito alle finora mancate risposte da parte del Ministero della Difesa che a riguardo non ha assunto alcuna posizione.
Ritengo doverosamente importante, ricordare, che dalla firma dell’accordo di programma del 98 si evinse che tra le prospettive di rilancio attraverso l’indotto che la caserma può sicuramente offrire, vi sia il ritorno a casa di 250 commilitoni, che con famiglie al seguito, forniranno quel supporto utile ad incrementare il tessuto economico cittadino.

Vista la mancanza dell’asse provinciale e il crollo del sistema economico territoriale – conclude il capogruppo del  Partito Democratico – davanti a noi si presenterebbe una grande occasione di rilancio. A tal proposito appare, a pochi mesi dal completamento dei lavori, stucchevole l’indifferenza proveniente da Roma, con ciò  la necessita’ di un pronunciamento da parte del Consiglio Comunale, affinché si provveda attraverso una risoluzione unitaria, a dare voce e seguito agli impegni assunti, in quanto consoni alle aspettative della città».

L’incertezza sulla caserma di Prato Sardo, i cui lavori dovrebbero terminare tra qualche mese, è legata a doppio filo alla vertenza tra Regione e Ministero della Difesa sul ridimensionamento delle basi e delle servitù militari in Sardegna. Da un lato si chiede  l’alleggerimento dell’ingombrante presenza militare nell’isola dall’altra la possibilità dell’arrivo di quasi 300 soldati nella nostra Isola.

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