Gianluca Monni e Stefano Masala: un anno senza verità

Sonia

Gianluca Monni e Stefano Masala: un anno senza verità

sabato 07 Maggio 2016 - 16:51
Gianluca Monni e Stefano Masala: un anno senza verità

Gianluca Monni e Stefano Masala

Orune e Nule ricordano le due giovani vittime

Un anno senza verità, senza un colpevole.

Era la sera del 7 maggio del 2015 quando si sono perse le tracce di Stefano Masala, il 29enne di Nule scomparso nel nulla con la Opel Corsa del padre. Domani, invece, l’8 maggio, ricorre l’anniversario della morte di Gianluca Monni, lo studente 19enne di Orune, ucciso alle 7 del mattino mentre attendeva l’autobus che lo avrebbe portato a scuola a Nuoro.

Due fatti strettamente collegati per gli inquirenti: l’auto di Masala avvistata dalle telecamere a Orune la mattina dell’8 maggio e ritrovata poi bruciata a Pattada, sarebbe stata usata dai killer di Monni, per avere un’auto “pulita” con cui raggiungere Orune e uccidere lo studente.

Un anno di indagini, della Procura di Nuoro insieme alla Procura dei minori di Sassari, non è bastato per assicurare alla giustizia i responsabili dei due fatti di sangue. Anche per la scomparsa di Masala, infatti, ormai si indaga per omicidio.

Quattro i sospettati finora: dopo i due indagati per entrambi i delitti – un minorenne di Nule all’epoca dei fatti e un suo cugino di 24 anni di Ozieri – accusati di omicidio, occultamento di cadavere e incendio, la Procura di Nuoro ha notificato un altro avviso di garanzia per favoreggiamento a un giovane di Ozieri, amico del 24enne. Ma è indagato, sempre per favoreggiamento, anche il padre del minorenne, che avrebbe avuto un ruolo importante nei giorni successivi alla rissa scoppiata nel dicembre 2014, in occasione di una festa paesana a Orune, tra suo figlio e lo studente poi ucciso. Rissa da cui sarebbe partita la spedizione punitiva nei confronti di Monni, provocata da apprezzamenti pesanti del minorenne nei confronti della fidanzata.

A casa di Stefano Masala oggi è un giorno di dolore, tutto il paese si riunirà alle 21 a pregare per lui nella chiesa di Santa Croce dove il vescovo di Ozieri monsignor Corrado Melis celebrerà la messa: “Un anno senza notizie di nostro figlio è un’eternità – dice il padre, Marco – vogliamo sapere la verità”.

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