Ritrovati in campagna quattro giubbotti anti proiettile. Uno con un foro all’altezza della spalla

Sonia

Ritrovati in campagna quattro giubbotti anti proiettile. Uno con un foro all’altezza della spalla

martedì 23 Febbraio 2016 - 11:38
Ritrovati in campagna quattro giubbotti anti proiettile. Uno con un foro all’altezza della spalla

I giubbotti anti proiettile e l'anfora recuperati dai Carabinieri

Rinvenuta anche un’anfora romana di fattura iberica risalente al I o II secolo D.C.

La notte di Natale, nelle campagne di Arzana, fu ritrovato un fucile mitragliatore AK 74 di fabbricazione cinese. La scoperta fece scattare le indagini per risalire ai possessori del materiale utilizzato solitamente per commettere rapine ai danni di furgoni portavalori ed istituti di credito.

Carabinieri, squadrone Cacciatori di Sardegna (© foto S.Novellu)

Carabinieri, squadrone Cacciatori di Sardegna (© foto S.Novellu)

Nei giorni scorsi, i Carabinieri della locale stazione e della Squadriglia di Arzana, con il supporto della Squadriglia di Lanusei e dello Squadrone eliportato Cacciatori di Sardegna hanno ritrovato in località “Sa tanca”, in agro di Arzana, n. 4 giubbotti anti proiettile, completi di protezioni balistiche in ottimo stato di conservazione e ben nascosti all’interno di un secchio celato tra un albero di grosse dimensioni caduto nei pressi di un muretto a secco. Uno di questi presentava un foro di proiettile all’altezza della spalla sinistra, presumibilmente riconducibile ad un conflitto a fuoco.

Il materiale, posto sotto sequestro, sarà inviato al RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche) dei CC di Cagliari per gli accertamenti del caso.

Nella medesima circostanza è stata rinvenuta un’anfora romana”, opportunamente sottoposta a perizia tecnico scientifica dalla soprintendenza di archeologia della Sardegna che ha constatato trattarsi di un’anfora tipo “dressel”, databile tra il I ed il II secolo D.C. e prodotta nella penisola iberica, in Betica o Lusitania, e piuttosto diffusa nel Mediterraneo. La presenza di incrostazioni sulla sua superficie attesta il recupero dell’oggetto dai fondali marini e non è esclusa la provenienza dal lungomare ogliastrino, già luogo di recuperi di anfore di questo ambito cronologico.

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