Onda rosa: “Più informazione, meno tolleranza”, un adesivo per fermare la violenza

Sonia

Onda rosa: “Più informazione, meno tolleranza”, un adesivo per fermare la violenza

giovedì 18 Febbraio 2016 - 17:54
Onda rosa: “Più informazione, meno tolleranza”, un adesivo per fermare la violenza

La conferenza di presentazione della Campagna contro la violenza sulle donne (foto S.Meloni)

Nel nuorese solo tre Amministrazioni Comunali, su 20, hanno aderito all’iniziativa

L' assessore Valeria Romagna e la responsabile di Onda Rosa Luisanna Porcu

L’ assessore Valeria Romagna e la responsabile di Onda Rosa Luisanna Porcu

“Più informazione, meno tolleranza“. E’ questo lo slogan scelto per lanciare l’iniziativa di sostegno alle donne vittime di abuso e violenze che è stata presentata questa mattina nella Sala Consiliare del Comune di Nuoro alla presenza dell’assessore ai Servizi Sociali Valeria Romagna, della  presidentessa del centro antiviolenza “Onda Rosa” Luisanna Porcu, della presidentessa eletta di “Soroptimist Nuoro” Rosa Canu e della direttrice del Distretto Sanitario di Nuoro Gesuina Cherchi.

L’iniziativa prevede la distribuzione di 7000 adesivi (autofinanziati e sostenuti dalla sinergia di diverse associazioni tra le quali Onda Rosa, Lariso, Soroptimist, Atletica Amatori Nuoro, Inveloveritas, GEA, LUS) da affiggere nei luoghi pubblici per diffondere il più possibile il numero del Centro Antiviolenza 0784 38883 dove in maniera anonima e gratuita le donne vittime di violenza potranno ricevere aiuto.

«L’iniziativa è stata possibile grazie alla sensibilità dei nuoresi che hanno partecipato alle iniziative di autofinanziamento e al supporto della ASL –  racconta la coordinatrice di “Onda Rosa” Luisanna Porcu – Purtroppo solo tre sindaci, Oniferi Orune e Mamoiada, hanno aderito all’iniziativa. Questo è un fatto grave, gravissimo che deve farci riflettere. Seguiamo 330 donne l’anno ma sappiamo benissimo che sono molte di più quelle che avrebbero bisogno di aiuto. In una società costruita per agevolare i privilegi degli uomini tutte le donne subiscono atteggiamenti lesivi che vanno dalle molestie agli insulti sino ad arrivare allo stupro e al femminicidio. Tutte noi subiamo. Il problema è che la società percepisce certi atteggiamenti come normali. Gravi ma normali».

Gli adesivi che recitano “Uscire dalla violenza è possibile… Se hai bisogno chiama! Gratuito e Anonimo” verranno affissi nei bagni delle donne. Come spiega Luisanna Porcu la scelta non è casuale. Nei bagni le donne entrano sole e hanno possibilità di appuntarsi il numero di telefono lontane da occhi indiscreti. Anche la scelta delle parole “Gratuito e Anonimo” è ponderata, infatti sono termini riconoscibili anche dalle donne straniere che spesso si possono trovare in condizione di necessità.

«Io non ho votato ne sostenuto questa amministrazione – conclude la presidentessa del centro antiviolenza – però devo riconoscere che è stata molto sensibile al problema, ci ha ascoltate per crescere insieme. Ha aperto delle porte per capire cosa è questo fenomeno, per affrontarlo e contrastarlo. E’ un problema che va prima prevenuto, poi contrastato».

La direttrice del Distretto Sanitario di Nuoro Gesuina Cherchi, che da subito ha sostenuto l’iniziativa acquistando gli adesivi, ha ricordato l’importanza del “Pronto Soccorso Rosa” dove la sanità si è svinvcolata dal suo ruolo prettamente medico e sanitario per concentrarsi anche sull’aspetto psicologico e sociale, per aiutare le pazienti a superare il trauma non solo dal punto fisico. L’adesivo non verrà affisso solo a Nuoro ma in tutte le strutture sanitarie della ASL, negli ambulatori ginecologici e nelle sale d’attesa.

«Non dobbiamo vergognarci di mostrare gli adesivi, devono essere un deterrente. Gli uomini devono sapere che c’è qualcuno che può intervenire e che non abbiamo paura. Bisogna formare le giovani famiglie perché la famiglia è il luogo principale dove fare prevenzione».

Concludendo la Dottoressa Cherchi ha lanciato un appello all’assessore alla Sanità Luigi Arru. «Manca il ricambio generazionale all’interno dei consultori. Siamo un terzo rispetto a quelli che eravamo un tempo, chi va via non viene sostituito. Abbiamo bisogno che l’assessore riveda le piante organiche dei consultori per poter assumere giovani psicologi e giovani assistenti sociali che sono meglio attrezzati per affrontare le sfide di questa nuova società».

© Antonio Cadoni

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