L’ISRE celebra Sant’Antonio con il fuoco tradizionale al Museo del Costume

Sonia

L’ISRE celebra Sant’Antonio con il fuoco tradizionale al Museo del Costume

venerdì 29 Gennaio 2016 - 06:35
L’ISRE celebra Sant’Antonio con il fuoco tradizionale al Museo del Costume

ISRE, il fuoco di S.Antonio al Museo del Costume

Il Museo, fresco di restauro, farà da cornice all’offerta di cibi e bevande attorno a fuoco

Sabato 30 Gennaio, dalle ore 17:00, nel piazzale antistante il Museo del Costume, l’ISRE celebrerà Sant’Antonio abate attraverso le modalità di una festa tradizionale e l’accensione di un grande falò in onore del Santo.

ISRE, il fuoco di S.Antonio al Museo del Costume

ISRE, il fuoco di S.Antonio al Museo del Costume

La manifestazione, volta ad avvicinare all’Istituto e alle sue strutture museali un pubblico sempre più vasto, vedrà l’offerta ai visitatori di cibi e bevande attorno al fuoco, mentre nell’auditorium del Museo si potrà assistere alla proiezione a ciclo continuo di alcuni filmati relativi alle celebrazioni in onore di Sant’Antonio a Mamoiada, Sedilo, Orgosolo, Orosei, Lodè e Torpè. Si tratta di sequenze realizzate dall’ISRE nell’ambito della propria attività di ricerca sul campo operata attraverso la documentazione visuale della cultura popolare della Sardegna, in un arco temporale ormai trentennale.

ISRE, il fuoco di S.Antonio al Museo del Costume

ISRE, il fuoco di S.Antonio al Museo del Costume

La storia. Sant’Antonio è il santo protettore degli animali domestici e stoico rappresentante di una vita solitaria lontana da tentazioni e agi. Nel suo vivere eremita egli subì numerosi attacchi da parte del demonio, che si propose tentatore sotto diverse forme. Antonio non abbandonò comunque il suo stato di asceta, e si rifugiò in caverne e anfratti che lo tenessero lontano dalle debolezze della carne. Morì a 105 anni in condizioni estremamente povere, ma il suo modus vivendi portò alla nascita del Monachesimo cristiano e dell’ordine degli Abati. Fu dichiarato guaritore, protettore, patrono, e rivolgendogli una preghiera particolare, si può ritrovare qualcosa andato perduto. Associato al temuto herpes zoster per alcune vescicole che il demonio gli procurò, non si arrese in nessuna circostanza, anzi, tornando dagli inferi da cui fu catturato, prese le braci su di un bastone e attraversando imperi glaciali le portò fino a noi per riscaldarci.

Per tanto coraggio ed esempio Antonio d’Egitto divenne presto Santo, e un rappresentativo falò lo ricorda ogni anno.

La tradizione. La tradizione regionale sarda accompagna al grande fuoco un simbolico assaggio della pietanza tipica di questa festa, le fave e lardo, accompagnate da un allegorico bicchiere di cannonau. Le preghiere o il voto da rivolgere al santo si sciolgono compiendo dei giri intorno alla fiamma, tre in senso orario e tre in senso antiorario.

L’ISRE, in collaborazione con l’Ente Foreste Regionale e la Coldiretti Regionale e Provinciale propone il  caratteristico fuoco, condividendo con la comunità parte del proprio patrimonio filmico e un momento di convivialità, fede e tradizione.

Un commento  - mostra commenti

  1. manifestazione poco riuscita, delude la poca accoglienza e disponibilità nei confronti del TURISTA snobbato

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