Lanusei. Truffa rimborsi 118. Per la difesa i medici sono innocenti

Sonia

Lanusei. Truffa rimborsi 118. Per la difesa i medici sono innocenti

sabato 19 Dicembre 2015 - 09:08
Lanusei. Truffa rimborsi 118. Per la difesa i medici sono innocenti

Lanusei, la via che conduce all'ospedale (foto Cronache Nuoresi)

Per accusa avrebbero intascato oltre 120mila euro indebitamente

«Gli imputati avevano diritto ai rimborsi, l’accusa è basata su indizi apparenti e non su prove. Chiedo l’assoluzione dei miei assistiti per non aver commesso i fatti», così nella sua arringa, in tribunale a Lanusei, l’avvocato Paolo Demuro, difensore di due dei tre medici del 118 di Lanusei – Raffaele Farci, di 59 anni, cagliaritano, e Natalina Piroddi, di 59, di Ilbono – accusati di truffa aggravata per trasferte fantasma e rimborsi carburante gonfiati grazie ai quali, assieme a un’altra collega, Gesuina Manias, di 53, di Villagrande, avrebbero intascato più di 120 mila euro.

Il pm Nicola Giua Marassi nella scorsa udienza aveva chiesto la condanna dei tre medici: un anno e due mesi per Farci, dieci mesi e dieci giorni per Piroddi e un anno e quattro mesi per Manias (quest’ultima condannata nel giugno scorso dalla Corte dei Conti a restituire le somme “indebitamente percepite” per 62mila e 919 euro).

Inoltre il PM aveva chiesto il pagamento di una multa di 400 euro ciascuno e l’interdizione dai pubblici uffici per un anno.

Il legale dei due medici ha proseguito nella sua arringa spiegando che «l’interpretazione del contratto, come intesa dalla pubblica accusa è sbagliata, così come testimoniato dai due medici sindacalisti che hanno partecipato alla firma dell’accordo per il contratto. I testimoni hanno, inoltre, smontato l’accusa sostenendo che i colleghi avevano diritto a quei rimborsi chilometrici dai loro luoghi di residenza. L’accusa non ha dimostrato che i medici vivessero in realtà in luoghi più vicini a Lanusei», ed ha confutato le risultanze dei tabulati delle celle telefoniche che avrebbero dovuto dimostrare che i medici non si sono mossi da Lanusei.

Il giudice monocratico Nicola Caschili ha rinviato il processo al 29 gennaio quando in aula discuterà la sua arringa il legale di Gesuina Manias, Carmelino Fenudi. In quella data potrebbe arrivare anche la sentenza.

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