Oggi, tra mobilitazione di studenti e insegnanti e caro libri, suona la campanella per 9 milioni di studenti italiani

Sonia

Oggi, tra mobilitazione di studenti e insegnanti e caro libri, suona la campanella per 9 milioni di studenti italiani

lunedì 14 Settembre 2015 - 08:02
Oggi, tra mobilitazione di studenti e insegnanti e caro libri, suona la campanella per 9 milioni di studenti italiani

Giovani studenti nuoresi (foto S. Novellu)

Giovani studenti nuoresi (foto S. Novellu - Cronache Nuoresi)

Giovani studenti nuoresi (foto S. Novellu)

Una delegazione di docenti sardi interpreta l’Ave Maria in limba in piazza San Pietro durante l’Angelus del Papa

Questa mattina suona la campanella per quasi nove milioni di studenti italiani.

Quest’anno sono infatti 7.861.925 i ragazzi iscritti nella scuola statale, oltre 960.000 quelli delle paritarie. Nella scuola statale sono più di 1 milione gli alunni dell’infanzia, 2 milioni 583.514 quelli della scuola primaria, 1 milione 649.408 gli studenti della secondaria di I grado e 2 milioni 628.648 quelli della secondaria di II grado. Oltre 216.000 gli alunni con disabilità. Complessivamente, le classi saranno 369.902 distribuite in 8.384 istituzioni scolastiche. Fra le regioni con più alunni, la Lombardia (1 milione 185.662), seguita da Campania (920.964), Sicilia (763.529), Lazio (741.633).

Mentre migliaia di studenti sono pronti a tornare sui banchi scolastici, i loro genitori dovranno vedersela con gli acquisti relativi al corredo: diari, zaini, astucci, ecc. e ai libri di testo, spesa che quest’anno – secondo i calcoli del Codacons – rappresenta una vera e propria stangata fino a 1.100 euro a studente. Per l’associazione dei consumatori, per il corredo scolastico, una famiglia media dovrà mettere in conto una spesa annua attorno ai 500 euro a studente, a cui va aggiunto il costo per i libri di testo, estremamente variabile a seconda del livello di istruzione (elementari, medie, superiori, licei, istituti tecnici, ecc.) e delle scelte dei singoli istituti, spesa che va dai 280 euro fino a raggiungere quota 600 euro, considerato anche l’acquisto dei dizionari.

Proprio contro il caro-libri il Codacons ha lanciato oggi l’iniziativa “Libri gratis” creando sul web un punto d’incontro attraverso il quale studenti e cittadini potranno scambiare o regalare libri di testo usati.

Manifestazione contro il Ddl

Nuoro, manifestazione contro il Ddl “La buona scuola” (© foto S.Novellu)

Ieri intanto si è chiusa la fase B del piano straordinario di assunzioni previsto dalla Buona Scuola: sono 8.532 le cattedre assegnate, su 8.776 a disposizione. Solo 244 professori precari hanno detto “no” al posto fisso, 52 hanno esplicitamente rinunciato e 192 non hanno risposto. Dunque, oltre il 97% dei docenti ha accettato. E dopo la fase B delle assunzioni, entro l’autunno è prevista una fase C, quella destinata al potenziamento, con oltre 55 mila posti a disposizione. Entro dicembre dovrebbe essere invece bandito un nuovo concorso.

Oggi, Eureka-Rete degli Studenti Medi Cagliari organizzerà una manifestazione in tutte le scuole della città contro la legge 107 della Buona Scuola. Nel capoluogo, così come in tutti gli istituti d’Italia, è prevista una mobilitazione che vedrà come protagonisti gli studenti uniti #findallinizio contro la legge e per una scuola #buonaxdavvero. «Il simbolo che abbiamo scelto sono i caschetti, demolire per poi ricostruire – hanno spiegato gli organizzatori. Demolire la Buona Scuola ormai approvata per ricostruirne una #buonaxdavvero».

«Quest’anno scolastico – ha dichiarato il coordinatore di Eureka, Carlo Sanna – inizierà con la legge 107 già approvata ed attiva nelle scuole, mettendo gli studenti di fronte ad una governance profondamente cambiata e a spazi di democrazia negli organi decisamente ridotti. Ci mobiliteremo fin dal primo giorno continuando l’opposizione alla Buona Scuola che sfocerà nella data del 9 ottobre, ma affiancando una parte fortemente propositiva che si esplicherà anche nelle modalità con le quali vivremo la Rappresentanza studentesca ed il ruolo degli studenti negli spazi scolastici».

Un’Ave Maria in lingua sarda, intanto, è stata la  cantata ieri piazza San Pietro dai docenti sardi che non vogliono emigrare.

La piccola improvvisata esibizione è stata messa in piedi dalla delegazione di trenta, tra professori e maestri, da ieri mattina in attesa dell’Angelus del Papa.

Gli insegnanti sardi hanno voluto così richiamare l’attenzione delle migliaia di fedeli e turisti che aspettavano il Pontefice. Il coro, ripreso dalle videocamere di centinaia di telefonini e tablet, è stato salutato da un “bravi” seguito da un applauso. Davanti ai docenti sardi uno striscione che sintetizza i motivi delle preoccupazioni di questi ultimi mesi. “In Sardegna – si legge – la nostra terra, il lavoro per la famiglia unita”.

L’sos a Francesco era stato inviato qualche settimana fa.

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