Abbanoa investe in 500 nuovi mezzi aziendali per garantire il servizio 24 ore su 24

Sonia

Abbanoa investe in 500 nuovi mezzi aziendali per garantire il servizio 24 ore su 24

sabato 01 Agosto 2015 - 08:00
Abbanoa investe in 500 nuovi mezzi aziendali per garantire il servizio 24 ore su 24

Una perdita d'acqua a Nuoro (foto di repertorio)

Il pick up di Abbanoa parcheggiato sulla perdita d'acqua in via Lombardia

Un mezzo di Abbanoa

I nuovi automezzi saranno controllati dal satellite per evitare usi impropri

Nell’ambito della riorganizzazione aziendale Abbanoa rinnova completamente il suo parco auto con 500 nuovi mezzi aziendali con sistema satellitare di controllo (Black box) degli spostamenti e dell’efficienza del veicolo: 400 di questi sono operativi.

Le prime vetture già individuate sono 289 Panda Van, 27 modello 4 X 4, 65 Fiorino, un Doblò, sei Punto e 12 Panda. 149 mezzi saranno nel sud dell’Isola (Cagliari, Sulcis e Medio Campidano), 140 nel centro (Oristano, Nuoro e Ogliastra) e 109 nel nord (Sassari e Gallura).

L’investimento è di quasi 6,5 milioni di euro per il noleggio a lungo termine (60 mesi) dei nuovi mezzi.

Le prime 125 unità sono state consegnate in questi giorni, altre 125 già ordinate arriveranno entro metà settembre mentre ulteriori 150 mezzi saranno disponibili dal prossimo anno. Il contratto prevede in più una quota del 20% (80 mezzi) da consegnare in base alle esigenze. A questi si aggiungono una ventina di mezzi pesanti (fra cui autobotti e autospurgo) acquistati con altre formule (ulteriori 480 mila euro).

I settori principali con i nuovi mezzi in dotazione saranno quelli della distribuzione (competente sulle reti) e delle misure (allacci e letture dei contatori). La finalità ultima dell’investimento è appunto quella di garantire una presenza 24 ore su 24 in ognuno degli otto distretti, fornendo assistenza nella risoluzione delle criticità.

Abbanoa effettua oltre 52mila interventi di manutenzione straordinaria all’anno, che si aggiungono a quelli già programmati. Una mole di lavoro che spinge spesso tecnici e operatori a spostarsi seguendo tragitti lunghi per raggiungere zone impervie e dilatando i tempi di risoluzione degli interventi. Lo stato delle reti sarde, noto alle cronache per via delle perdite (il 53% dell’acqua messa in rete non arriva al rubinetto), è infatti in condizioni fatiscenti: le condotte sono soggette a continui guasti e rotture che richiedono costanti interventi.

«Si tratta di un salto di qualità che ci permette di aprire la porta ad un’ipotesi organizzativa a cui stiamo lavorando, un sistema di attività gestite in modo informatico. La scatola nera (Black box) può essere anche un deterrente per evitare che l’automezzo si trovi in luoghi impropri – ha spiegato l’amministratore unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti. A regime i nostri operatori andranno a casa propria con il mezzo aziendale, accenderanno il palmare e il tablet e troveranno la scheda con la programmazione degli ordinativi del giorno».

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