I giovani: “scendiamo in campo per la nostra città”

C’erano tanti giovani sabato mattina in piazza del Popolo per la presentazione della lista Uniti per Nuoro. «Siamo una voce nuova in città» ha detto Stefania Ladu, imprenditrice a Prato Sardo, presentando il gruppo di cui è sostenitrice.

Una scelta coraggiosa quella di fare il primo passo in piazza. “Cambiare con noi è possibile” è lo slogan scelto dalla formazione guidata da Pierluigi Saiu, consigliere comunale e all’opposizione negli ultimi cinque anni. Ragazze e ragazzi che affermano: «di scendere in campo perché stanchi di stare a guardare».

Fra loro studenti, professionisti, piccoli imprenditori. Sabrina Cadinu è un giovane avvocato e mamma da pochi mesi mamma  di una  bambina ed è una di quelle che sabato ha parlato. Sandro Dessolis è titolare di un’attività e racconta come la politica negli ultimi anni lo abbia profondamente deluso. Simona Altea, 23 anni, studia e lavora. È la più piccola del gruppo e afferma «di non voler più che della sua generazione se ne occupino gli altri».

Sara Gallu collabora nell’azienda di famiglia e anche lei vuole attivarsi politicamente e non stare più a guardare.

Hanno raccontato le ragioni del loro impegno, spiegando il progetto che vogliono realizzare. Valeria Sias ha detto di essere stufa di accompagnare le persone che ama all’aeroporto, di vederle partire perché qui non c’è lavoro. Ha deciso di impegnarsi perché qui ha scelto di vivere. Come Francesco Murgia e Massimiliano Murru. Alcuni parlano a braccio, altri leggono un intervento. Tutti mostrano coraggio e voglia di impegnarsi. Proprio come Paolo Fadda, 35 anni, impiegato in una cooperativa. Parte dalla sua esperienza professionale per raccontare il disagio, spesso nascosto, di tante famiglie nuoresi. La solitudine di periferie che non sono solo fisiche ma anche e soprattutto umane.

A parlare per ultimo è Pierluigi Saiu: «scendiamo in piazza con la maglia della nostra città – ha spiegato – ciò che tiene insieme questo gruppo è la voglia di far ripartire Nuoro. Non possiamo pensare che chi ha governato per vent’anni, e lo ha fatto così male, possa sistemare le cose nei prossimi cinque. Bisogna mandare a casa chi siede su quelle poltrone da così tanto tempo».«Qui – ha detto Saiu – non ci sono riciclati che saltano da un carro all’altro all’inseguimento della poltrona perduta. Qui ci sono ragazze e ragazze che vogliono cambiare davvero».

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