Osservatorio astronomico. Pigliaru all'INAF: in Sardegna strutture e capitale umano dell'astrofisica nazionale

Sonia

Osservatorio astronomico. Pigliaru all'INAF: in Sardegna strutture e capitale umano dell'astrofisica nazionale

giovedì 12 Marzo 2015 - 06:35
Osservatorio astronomico. Pigliaru all'INAF: in Sardegna strutture e capitale umano dell'astrofisica nazionale

Osservatorio astronoimico di Capoterra

Osservatorio astronoimico di Capoterra

«Vogliamo portare in Sardegna un pezzo importante dell’Astrofisica nazionale, non solo le strutture ma anche il capitale umano. Abbiamo investito moltissimo in questo progetto e siamo convinti di avere tutto il diritto di vedere gli sviluppi di una scommessa scientifica fatta con grande determinazione».

L’ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru incontrando il presidente dell’Inaf, l’Istituto Nazionale di Astrofisica Giovanni Bignami, il direttore generale Umberto Sacerdote e il componente del Cda Andrea Ferrara, per discutere dell’ipotesi di accorpamento dell’Osservatorio Astronomico della Sardegna con quello di Bologna.

«Comprendiamo le vostre esigenze funzionali ma noi tuteliamo la nostra autonomia – ha aggiunto il presidente – Oggi abbiamo preso atto che la decisione non è immediatamente operativa e che ci sono spazi per arrivare a una soluzione condivisa». All’incontro hanno partecipato anche l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci e il capo di gabinetto della Presidenza Filippo Spanu.

Un osservatorio da 20 milioni: Nell’Osservatorio Astronomico la Sardegna ha investito negli anni circa 20 milioni di euro. La realizzazione in Sardegna del grande radio telescopio SRT (Sardinia Radio Telescope), è stata finanziata nel 1997 dal Ministero nell’ambito dei Piani di potenziamento della rete scientifica e tecnologica nelle aree depresse, e la Regione ne ha fatto uno dei punti strategici dello sviluppo del sistema del sapere nell’Isola. «La Regione ha finanziato non soltanto le opere edilizie connesse alla realizzazione di SRT, circa 5.5 milioni di euro, ma ha anche favorito un vero e proprio piano strategico di sviluppo dell’astrofisica e delle tecnologie di riferimento – ricorda il vicepresidente della Giunta – attraverso, per esempio, l’inserimento di SRT e della sede Cittadina dell’Osservatorio Astronomico nella rete Regionale di Supercalcolo CyberSAR, il finanziamento di una dozzina di percorsi di Alta Formazione in astrofisica e tecnologie relative nell’ambito del Programma Master & Back, il finanziamento con un milione e mezzo di euro di un Progetto di sviluppo delle apparecchiature accessorie di SRT. E poi, ancora, un milione per la ricerca e 10 per la nuova sede dell’Osservatorio a Selargius, 3 milioni per un progetto di ricerca con la Lombardia e la realizzazione di nuovi laboratori».

Autonomia da tutelare «Non stiamo difendendo il localismo ma è importante che l’autonomia della Sardegna non venga in alcun modo sminuita – ha sottolineato l’assessore Paci – Bisogna pensare a un coordinamento più che a un accorpamento, per sfruttare le rispettive competenze, fare sinergia e ottenere i migliori risultati possibili, ma è importante mantenere l’autonomia e non mortificare le nostre eccellenze».

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