FAI: arrivano le Giornate di Primavera

Sonia

FAI: arrivano le Giornate di Primavera

giovedì 12 Marzo 2015 - 07:10
FAI: arrivano le Giornate di Primavera

Villa Rosebery a Napoli

Villa Rosebery a Napoli

Villa Rosebery a Napoli

21-22 marzo: 780 beni aperti in 340 località

La Cattedrale di Matera, chiusa da 15 anni per restauro, che per due giorni svelerà i suoi interni barocchi. La Villa Romana di Casignana, (Rc), con le sue 25 stanze e il grande mosaico dedicato a Dioniso. E poi Palazzo Ducale a Sassuolo o, a Milano, il Grattacielo Pirelli e l’Archivio storico Ricordi, con i manoscritti originali di Puccini, Verdi, Bellini, Rossini e Donizetti. Ma non solo.

Quest’anno anche il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha aperto le porte al Fai. Lo dicono orgogliosi Andrea Carandini e Marco Magnifico, presidente e vicepresidente del Fondo Ambiente Italiano, presentando a Palazzo Chigi la 23/a edizione delle Giornate Fai di Primavera, che il 21 e 22 marzo tornano a svelare il patrimonio italiano, quest’anno con oltre 780 gioielli eccezionalmente aperti in 340 località in tutta Italia (a Napoli, il 28 e 29 per non sovrapporsi alla visita papale).

Tra questi, anche Palazzo Chigi, dal 1961 sede del Governo italiano, ma in realtà uno dei più bei palazzi cinquecenteschi romani.

«In 22 anni – racconta Carandini – abbiamo mostrato 8.500 beni a quasi 8 milioni di persone: le Giornate Fai sono la maggiore manifestazione culturale del paese. Ora attendiamo un altro mezzo milione di visitatori, che insieme al milione e 600 mila votanti per i Luoghi del cuore costituiscono una Repubblica vivente che vuole riappropriarsi del patrimonio e dell’Art.9 della Costituzione». E se, come dice, ”ogni anno raccogliamo 20 milioni di euro”, quest’anno si punta ai 21. Ad aiutarli, in prima linea, la RAI che oltre ad aprire le sue cinque sedi storiche a Roma, Milano, Torino, Napoli e Palermo, per la prima volta partecipa alla campagna di raccolta fondi ”Ricordiamoci di salvare l’Italia” con un’intera settimana di programmazione dal 16 al 22 marzo, ”contaminando” tutti i palinsesti e anche uno speciale ”Porta a porta”. Perché, spiega il vicedirettore generale Antonio Marano, ”difendere e salvare l’Italia vuol dire anche investire nel paese”.

Quest’anno poi, racconta Magnifico, sono tantissimi anche i privati che hanno voluto aprire le porte al Fai, come il Castello di Marsiliana, nel grossetano, con la principessa Corsini stessa a far da guida. In tutto saranno 193 luoghi di culto, 243 palazzi e ville, 15 borghi e quartieri, 75 castelli, 65 musei e archivi e ancora 25 parchi, 13 aree archeologiche, 55 mostre e 18 teatri, persino 4 mulini, una distilleria e un birrificio artigianale, tutti a ingresso a donazione libera e con l’aiuto di un esercito di 7 mila volontari e 25 mila apprendisti ciceroni.

Tra i gioielli da non perdere, Villa Rosebery a Napoli, uno dei principali esempi di neoclassicismo della città e residenza del Presidente della Repubblica; la Casa Madre dei Mutilati di Guerra a Roma, in omaggio al centenario della Grande Guerra; l’ex Ceramica Vaccari, nello spezzino, al tempo la più grande d’Europa con i suoi 14 ettari di villaggio e fucina dell’arte futurista; il Faro della Vittoria a Trieste e l’Antica tipografia sociale di Foligno, dove furono stampate le prime 10 mila copie de I promessi sposi; la Sala S. Domenico all’Ospedale Civile dei SS. Giovanni e Paolo a Venezia; la Certosa di Trisulti e quella di Calci, fino ai Luoghi del cuore come le Saline di Marsala (www.giornatefai.it).

«Mi colpisce come alcuni di questi siti – commenta il sottosegretario ai Beni culturali e al turismo, Ilaria Borletti Buitoni – il Calcinaio a Cortona e le Certose ad esempio, siano anche al centro di alcuni dossier fermi, purtroppo, sulla mia scrivania. Le Giornate Fai sono un’opera che unisce l’Italia, un percorso di conoscenza e presa di coscienza indispensabile. Perché per salvare il patrimonio bisogna amarlo e, prima ancora, conoscerlo».

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