Operazione "Holy Man": a capo dell'organizzazione una donna

Sonia

Operazione "Holy Man": a capo dell'organizzazione una donna

mercoledì 11 Febbraio 2015 - 11:10
Operazione "Holy Man": a capo dell'organizzazione una donna

Sara Mossa

Gli arrestati nell'operazione

Gli arrestati nell’operazione “Holy Man”

La donna, prima di ogni “rifornimento”, chiedeva protezione a un “santone” nuorese

Sin dalle prime ore di questa mattina, i Carabinieri della Tenenza di San Teodoro e della Compagnia di Siniscola, coordinati dal Capitano Andrea Senes, hanno portato a termine una vasta operazione antidroga tra le provincie di Nuoro, Sassari, Olbia-Tempio, Modena e Napoli.

In campo oltre 150 militari, supportati dall’unità speciale dello Squadrone eliportato Cacciatori di Sardegna.

L’operazione si è conclusa con l’esecuzione di 22 misure di custodia cautelare e di 48 perquisizioni domiciliari, tutte nei confronti di cittadini italiani, tra cui 3 giovani donne residenti nella località turistica di san Teodoro.

Sottoposti agli arresti domiciliari nell'operazione

Sottoposti agli arresti domiciliari nell’operazione “Holy man”

Sgominata un’organizzazione criminale al cui vertice, secondo gli inquirenti, ci sarebbe stata una donna originaria di Irgoli, Sara Mossa, moglie di Bernardino Asproni, il barista originario di Bitti, ucciso a fucilate a San Teodoro, nel febbraio del 2013.

Le sostanze stupefacenti, approvvigionate in alcune località della Barbagia, venivano poi confezionate in dosi e spacciate nelle più rinomate mete turistiche del nord-est della sardegna, soprattutto durante l’affollato periodo estivo, quando aumenta la presenza di giovani vacanzieri.

L’operazione è stata denominata “Holy man” (dal termine inglese che significa “sant’uomo”), poiché la donna a capo del sodalizio, ogni volta, sia prima di compiere il viaggio presso il luogo fissato per il rifornimento della droga, sia durante il tragitto di rientro, contattava telefonicamente un sedicente “santone” della città di Nuoro, chiedendo una sorta di protezione spirituale, che nei suoi movimenti la tenesse lontana da eventuali controlli da parte delle Forze dell’ordine.

Sottoposti a obbligo di dimora nell'operazione

Sottoposti a obbligo di dimora nell’operazione “Holy man”

Gli accertamenti hanno preso avvio nella primavera 2013, in seguito al citato omicidio di Bernardino Asproni.

In quell’occasione emerse che la moglie della vittima dell’efferato crimine, Sara Mossa appunto, si riforniva, insieme al fratello, di ingenti quantitativi di stupefacente, che poi spacciava nella località balneare baroniese. Le indagini hanno poi consentito di acquisire tutti gli elementi necessari a intraprendere una più complessa ed accurata attività investigativa, durante la quale sono state delineate con chiarezza le dinamiche con cui i tre soggetti gestivano l’attività illecita; i diversi canali di approvvigionamento dello stupefacente; di identificare i fornitori, residenti a Desulo, fonni e in varie altre località della provincia di Sassari.

A conclusione delle indagini il Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Nuoro, su richiesta formulata dal Pubblico ministero, ha emesso 22 provvedimenti di custodia cautelare, ponendo fine all’attività illecita posta in essere dagli indagati.

Posti sotto sequestro 1,2 kg di sostanze stupefacenti, tra hashish, marijuana e cocaina. La droga era confezionate in piccole dosi già predisposte per l’immediato spaccio.

Dall’inizio dell’operazione sono state arrestate complessivamente 31 persone, 22 delle quali solo oggi, 3 denunciate a piede libero. L’accusa è quella di spaccio di sostanze stupefacenti. Altri 36 giovani sono stati segnalati alla Prefettura come assuntori. Tra gli arrestati figura anche un giovane dj radiofonico che attualmente lavora presso una piccola radio locale della provincia di Napoli e che nel periodo estivo intratteneva il pubblico giovanile con serate musicali nei locali di Budoni, San Teodoro e Olbia.

In manette sono finiti: Sauro Marcis, Tore Floris Desulo, Salvatore Fancello (tutti di Desulo); Giuseppe Farina (di Ozieri); Pier Paolo Sanna (di Sassari); Francesco Taras (di Orgosolo); Antonino Savino (di Roma); Giuseppe Mattu (di Fonni); Stefano Basile (di Nuoro).

Agli arresti domiciliari, invece, Sara Mossa; Lapo Dicuonzo, Marco Boeddu, Alessandra Gala (tutti di San Teodoro); Angelo Chianese (di Napoli); Giuseppe Fais (di Desulo) e Mattia Cocco (di Olbia).

Obbligo di dimora, infine, per: Giulia Bergnesi, Simone Mustafà, Silvio Isoni, Marco Casula, Ivano Vacca, Ludovico Eracli, Andrea Putzu, Fabrizio Langiu, Pier Paolo Mele, Antonio Sotgia, Edoardo Manueddu, Luca Dicuonzo, Carlo Succu e Mario Meloni.

Latitante il fratello della Mossa, Igor, latitante all’estero dove ha delle attività commerciali.

Un altro soggetto, sottoposto all’obbligo di dimora, è stato invece rintracciato a Maranello.

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