Diga di Cumbinadovu: lettera di licenziamento per 45 dipendenti

Sonia

Diga di Cumbinadovu: lettera di licenziamento per 45 dipendenti

lunedì 01 Dicembre 2014 - 07:59

DigaIl PD di Orgosolo denuncia: così si acuiranno crisi e malessere nel Nuorese

Il circolo del Partito Democratico di Orgosolo ha preso in esame la difficile situazione che ancora permane nel portare a compimento la realizzazione della diga di Cumbidanovu sull’alto Cedrino.

Giovedì 27 novembre, i 45 dipendenti impegnati nel cantiere dell’invaso, da lungo tempo sospesi dal lavoro, hanno ricevuto, a causa dello scadere dei termini di permanenza nella CIG in deroga, la lettera di licenziamento. Si apre per loro un ulteriore periodo di grande incertezza, che si ripercuoterà sulla comunità di Orgosolo e sull’intero territorio.

L’alto numero delle maestranze occupate nella realizzazione dei lavori rende l’opera un punto di riferimento essenziale e imprescindibile nel contesto occupazionale della Sardegna Centrale. Gli attuali licenziamenti, quindi, oltre a innescare disagi e malessere profondo, fanno pagare ad un’area produttiva già profondamente depressa un costo socio economico insostenibile.

I lavori di esecuzione dell’invaso nel cantiere di “Cumbidanovu” sono stati bruscamente interrotti nel novembre del 2012 a causa di alcuni problemi tecnici. Il motivo della sospensione dei lavori era legato alla preoccupante comparsa di crepe nel calcestruzzo utilizzato nei lavori già eseguiti.

Le complicazioni emerse nella struttura della diga sono state successivamente analizzate e risolte dando vita, però, contemporaneamente ad un contenzioso fra la società Itinera ed il Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale, sui costi aggiuntivi che tale intervento avrebbe determinato a causa della dilatazione dei tempi contrattuali e dal prolungarsi delle sospensioni per la definizione degli studi tecnici e dei vari interventi realizzati.

La contesa ha poi determinato un’azione di tutela, da parte dell’impresa, per il riconoscimento degli aumenti di spesa sostenuti.

Nel mese di novembre dell’anno scorso il ciclone Cleopatra ha ulteriormente peggiorato la situazione provocando ingenti danni al cantiere e, di conseguenza, appesantendo ed aggravando l’intera trattativa fra le parti.

Dopo vari incontri tenuti in Regione alla presenza del Consorzio di Bonifica, dell’impresa e delle OO.SS. i tempi per la conclusione della trattativa non hanno trovato ad oggi ancora una definizione. Si è assistito, invece, ad un continuo allungamento della trattativa, nonostante le battaglie intraprese dal sindacato e dai lavoratori. È di oggi la notizia che il Consorzio abbia chiesto un ulteriore mese di tempo per poter decidere, anche con la predisposizione di un’ulteriore scheda tecnica, su tutta la controversia.

Il PD di Orgosolo invece è del parere che non si possa gestire in questo modo, con questi tempi infiniti e sulla pelle della gente, una opera così complessa.

Stiamo parlando della più grande opera idraulica, di carattere strategico, della provincia di Nuoro, che può rilanciare il settore agricolo e pastorale, ma anche dell’unica diga in costruzione oggi in Sardegna;

Vogliamo ricordare che lo sbarramento sul rio “Cumbidanovu”, la cui progettazione risale al 1987, una volta costruito, garantirà a pieno regime una capienza di 13.32 milioni di metri cubi, i quali consentiranno di assicurare l’erogazione dell’acqua per l’irrigazione ad una superfice agricola di 2810 ettari nei comuni di Nuoro, Orgosolo, Dorgali, Oliena, Orune e Lula, permettendo lo sviluppo e la crescita del settore agricolo della Sardegna Centrale,

Per questo la situazione che si sta determinando, se non risolta immediatamente, rischia di provocare non solo un danno ai lavoratori, al comparto agroalimentare del territorio ed una ferita irreparabile all’ambiente, ma anche una dissipazione di importanti risorse pubbliche.

Per tutti questi motivi il circolo del PD di Orgosolo chiede al Presidente della Giunta Regionale, on Francesco Pigliaru, se non ritenga necessario convocare da subito e senza nessun indugio un tavolo tecnico che coinvolga, oltre all’Assessore ai Lavori Pubblici, le parti interessate e le OO.SS.per trovare celermente un’intesa che permetta l’immediata riapertura del cantiere , il contestuale rientro a lavoro dei dipendenti licenziati e l’individuazione di tutte quelle risorse necessarie a garantire il completamento dell’invaso e la relativa condotta di adduzione.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi