Il Teatro Eliseo pronto per una nuova stagione

Sonia

Il Teatro Eliseo pronto per una nuova stagione

lunedì 27 Ottobre 2014 - 17:37
Nuoro, le vetrine all'ingresso del Teatro Eliseo (© foto S.Novellu)

Nuoro, le vetrine all’ingresso del Teatro Eliseo (© foto S.Novellu)

La cultura a Nuoro secondo il direttore del teatro, Gian Carlo Marcialis

Nasce nel 1988, portando al festival di Cala Gonone pezzi da novanta della musica come Billy Cobham (allora miglior batterista fusion del mondo), poi Ray Charles. Dal 1º Dicembre 2007 l’associazione culturale Intermezzo gestisce il Teatro Eliseo di Nuoro, la cui direzione é stata affidata a Gian Carlo Marcialis, coadiuvato da uno staff tutto nuorese. Le attivitá vertono su “Eliseo musica” (musica classica e colta rappresentata in teatro entro aprile di ogni anno, giunta alla sesta edizione), “Cala Gonone Jazz” (giunta alla 27ma edizione), “Anima Nera” (nato come contenitore estivo di grandi eventi, inizialmente svolti all’Anfiteatro De André). Miriam Makeba, Pat Metheny, per citare solo alcune delle star che si sono esibite a Nuoro fin’ora grazie a Intermezzo. Negli anni il festival Anima Nera si è spostato a fine anno, ha lasciato l’anfiteatro, una parte si svolge all’Eliseo mentre l’altra consiste in un circuito provinciale di un gruppo gospel americano (nuovo ogni stagione) che si esibisce nei comuni interessati. Quando il teatro era chiuso sono state le chiese cittadine ad ospitare i concerti gospel, adesso invece l’associazione nuorese offre il concerto alle varie amministrazioni comunali, le quali partecipano con una quota di copertura delle spese: tra i piú attivi Gavoi, Galtellí, Orani, Dorgali: «Abbiamo sempre lavorato molto bene a Dorgali -dichiara il direttore Marcialis- Quello di Cala Gonone è forse il momento piú importante dell’anno per noi, anche perché é quello che da maggiore visibilitá nel panorama degli eventi organizzati da Intermezzo».

Si puó parlare di emergenza culturale, sotto diversi ambiti?

Per quanto riguarda l’Eliseo -dichiara Marcialis- non esagero se dico che è un  lusso per una cittá come Nuoro. Alti costi di gestione, necessitá di alte professionalitá, di molti sforzi da parte della Pubblica Amministrazione. Ma se qualcuno pensa che il mondo della cultura stia in piedi da solo, sbaglia. Intanto c’é una finalitá costituzionale che afferma di “valorizzare il benessere culturale e civile delle comunitá che si abitano”, esiste poi una legislazione regionale e nazionale per contribuire allo sviluppo delle attivitá culturali e di spettacolo. I finanziamenti che ci vengono dati -ricorda il direttore dell’Eliseo- non sono il regalo di qualcuno, ma l’applicazione in base a certi parametri della legge regionale. Lo scorso anno su tutto lo spettacolo sardo la Regione ha erogato 11 milioni di euro, quest’anno solo 6 milioni e mezzo. Ha ridotto del 35% e non ha ancora liquidato: i festival giá organizzati li abbiamo potuti fare grazie a residui dello scorso anno, e anticipi di banca (le famose fideiussioni)».

Passiamo alle strutture, e alle professionalitá

Relativamente alle vicende recenti, i Vigili del Fuoco hanno compiuto un atto dovuto. Il CPI (certificato prevenzione incendi) era scaduto, per ben tre volte hanno richiamato il Comune per il rinnovo. Si sta attivando l’iter amministrativo e le nuove revisioni per ottenere il CPI. L’Eliseo era ed è in piena sicurezza. Altre strutture cittadine esistono, secondo la finalitá: la biblioteca Satta ha 120 aperture l’anno, l’ISRE moltissime ugualmente, l’Eliseo 90, l’ex Mercato Civico, il Centro Polifunzionale di via Roma, le varie piazze, non si puó davvero dire che la proposta culturale a Nuoro sia in crisi. C’é una contrazione del finanziamento pubblico in seguito alla crisi economica globale, non si deve pensare che il lavoro nella cultura possa essere non pagato. Professionalitá: per vent’anni a Nuoro  e subito dopo la riapertura dell’Eliseo, i service arrivavano da fuori. Inesistenti per anni figure altamente professionalizzate da impiegarsi in un teatro. Adesso le abbiamo formate e sono di ottimo livello. Questo è un successo anche della nostra associazione e mio personale: sono convinto che dobbiamo lasciare un segno tangibile sul territorio. Quando si dice che fra teatro e musica a Nuoro si tirano fuori almeno venti buste paga (duemila in tutta la Sardegna, ben piú del polo industriale di Ottana), vuol dire che stiamo facendo qualcosa di davvero importante».

La nota dolente resta la condizione di inagibilitá dell’Anfiteatro De André, qui il direttore dell’Eliseo afferma: «La struttura versa in condizioni pietose. Sotto le gradinate in realtá è vuoto, una condizione pericolosissima.  Da notizie ufficiose si sa che il Comune ha presentato un progetto di ristrutturazione ma la Regione ha garantito solo  il 50% della somma richiesta, per cui diventa assolutamente inutile avviare l’ennesima incompiuta. L’anfiteatro di Nuoro rappresentava e rappresenta un’occasione per riagganciarsi alle grosse produzioni nazionali (anfiteatro romano di Cagliari, chiuso; Alghero lavora sempre meno): questo è lo spazio creato per lo spettacolo piú grande che abbiamo in Sardegna, 5mila spettatori, un palco importante da 18 metri, la ristrutturazione garantirebbe anche l’adeguamento a soluzioni progettuali che renderebbero ancora piú fruibile la struttura di quanto lo sia stata fino adesso».

Come vede il futuro della cultura nuorese?

Se non ripartono i soldi, è una spirale di risultati: meno soldi, meno spettacoli, di conseguenza meno gente e meno indotto economico sul territorio. Perdere l’abitudine all’evento culturale è molto facile. Per quanto riguarda Intermezzo, non abbiamo definito le date ma sicuramente con Anima Nera a fine Dicembre faremo il concerto gospel americano; stiamo attivando un progetto per le scuole in occasione del centenario della morte di Sebastiano Satta, con la compagnia “I segni delle radici” e con un quintetto che suona; col Complesso Vocale di Nuoro porteremo in teatro la Missa Luba congolese; tornerá a Nuoro il Maestro Antonio Ciacca, che insegna nella famosa “Julliard School” di New York, ed ha fatto nascere la prima big band (Cala Gonone Project) formata completamente da nuoresi; porteremo anche un quartetto d’archi. Insomma un festival che organizziamo stando molto con i piedi per terra, ma se siamo riusciti a portare a Nuoro personaggi del calibro di Massimo Ranieri, vuol dire che siamo in grado di farlo bene. I riscontri sono davvero ottimi, confortanti e ci spingono a continuare. Come Intermezzo abbiamo stretto un accordo strategico con “Jazz in Sardegna” di Cagliari, con l’associazione Punta Giar che fa Sant’Anna Arresi festival, con gli altri festival storici della Sardegna, per entrare in un raggruppamento che organizzerá il Jazz Expo del 2015, ma io lo faccio per il mio territorio.

La cultura a Nuoro resiste, è piú viva che mai, una strada che porta ricchezza e merita tutta l’attenzione e le forze anche economiche che associazioni come Intermezzo ed il direttore dell’Eliseo stanno mettendo con energia e generositá.

Serenella Mele

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