Dorgali: fondi regionali per le aziende alluvionate: rischio di truffa o gran confusione?

Sonia

Dorgali: fondi regionali per le aziende alluvionate: rischio di truffa o gran confusione?

martedì 19 Agosto 2014 - 11:36
Una panoramica di Dorgali

Una panoramica di Dorgali

 Ci si interroga sui volantini anonimi che “bacchettano” le Istituzioni locali

I gialli estivi non risparmiano nemmeno Dorgali, dove in queste settimane l’attenzione generale è stata catturata da alcuni volantini anonimi distribuiti per le vie del paese. La vicenda, giunta al suo secondo atto, riguarda la denuncia di una presunta truffa in corso ai danni della Regione e della stessa comunità dorgalese.

Nell’occhio del ciclone, è proprio il caso di dirlo, sono i fondi messi a disposizione dall’assessorato regionale all’Agricoltura mediante un bando pubblico, volto a rifondere almeno in parte le aziende agricole colpite dall’alluvione del 18 novembre 2013.

Il primo volantino, risalente ormai a qualche settimana, asserisce che un certo numero di aziende avrebbero presentato domanda senza avere subito alcun danno o quasi. Rivolgendosi alla comunità e specialmente al sindaco, gli autori chiedono di bloccare queste domande, senza consentire nemmeno l’esame delle medesime.

«Inviterei tutti alla calma ed eviterei di diffondere il sospetto e la malevolenza fra noi». Questa la pacata risposta del sindaco Angelo Carta al primo volantino. Prima attraverso il suo profilo Facebook e successivamente a voce, il primo cittadino dorgalese cerca di fare chiarezza in una vicenda che ha fatto e sta facendo parlare. «Come in tutte le denunce anonime, anche questa fa un gran minestrone. Pur partendo da preoccupazioni legittime, il volantino semina sospetti ingiusti e giunge a conclusioni totalmente sballate, tra l’altro in una procedura pubblica appena agli inizi». Carta chiarisce anzitutto che trattandosi di un bando regionale il Comune non ha competenza.

Attualmente è pubblicata soltanto una lista di aziende che hanno fatto domanda ed i punteggi che vi si trovano sono legati esclusivamente alle somme richieste, cioè più alto è il danno dichiarato, più alta è la posizione in graduatoria. «Teniamo tutti presente che questa è una fase preliminare. L’ARGEA, ente regionale preposto alla gestione di questo servizio, procederà prima ai cosiddetti controlli formali e poi a quelli di merito. In altre parole i danni dichiarati dovranno esserci per davvero e dovranno essere correttamente documentati in domanda».

Pur nella pacatezza della risposta, Carta respinge la cultura del sospetto propagandata con un volantino non firmato, che accusa tra l’altro alcuni amministratori comunali di aver presentato domanda. «Non ne sono a conoscenza, ma se un amministratore avesse effettivamente presentato domanda e la sua azienda avesse subito danni, non vedo dove sia il problema».

Il sindaco consiglia di aspettare e assicura che qualora vi fossero ingiustizie e qualcuno riceva aiuti non dovuti e aziende danneggiate non venissero sostenute adeguatamente, sarà lui stesso a farsene carico. «Pronto a farlo nelle sedi opportune e dichiarandomi in prima persona. Ora però lasciatemi dire che stiamo parlando del niente».

Pochi giorni fa la controreplica degli anonimi, questa volta con una lettera fatta recapitare nella redazione di un giornale locale. Gli autori ribadiscono le accuse, sostenendo che il Comune dovrebbe intervenire subito per evitare guai peggiori, perché a loro dire a iter iniziato sarà più semplice per i disonesti essere favoriti da ispettori compiacenti e da controlli inesistenti. Spiegando i motivi dell’anonimato, gli autori dichiarano di temere per la propria incolumità.

Infine la seconda missiva chiede scusa al parroco Don Michele Casula per avere nominato invano il nome di Dio e lo ringraziano per aver chiarito la posizione della Chiesa rispetto al cristiano che ruba. In una lettera aperta il parroco, invitando tutti alla serenità e rifiutando anch’egli la cultura del sospetto, ha però anche scritto «Se un credente, una persona che frequenta regolarmente le funzioni in chiesa come è stato scritto, truffa, agli occhi di Dio egli è ancora più colpevole di un non credente». In paese c’è prudenza è interesse. In molti pur non gradendo la forma anonima della denuncia, non approvano ne condannano. Certo è che l’assegnazione dei fondi, qualunque sia l’esito, avverrà con l’attenzione vigile di tutti, istituzioni e cittadini.

Pierfrancesco Lostia ©Tutti i diritti riservati

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