Processo Dina Dore: ricostruito il traffico telefonico dei personaggi chiave delle vicenda

Sonia

Processo Dina Dore: ricostruito il traffico telefonico dei personaggi chiave delle vicenda

giovedì 29 Maggio 2014 - 16:06
Processo Dina Dore: ricostruito il traffico telefonico dei personaggi chiave delle vicenda

Un momento del processo per l'omicidio di Dina Dore (© foto S.Meloni)

Un momento del processo per l'omicidio di Dina Dore (© foto S.Meloni)

Un momento del processo per l’omicidio di Dina Dore (© foto S.Meloni)

Ulteriore perizia dei tabulati chiesta dall’avvocato Lai

La parte più importante nell’udienza di oggi è stata l’analisi del traffico telefonico di Francesco Rocca, Dina Dore, Anna Guiso, Pierpaolo Contu e Stefano Lai.

Sul banco dei testimoni l’ispettore di Polizia Roberto Cabras, il quale ha ricostruito i tabulati telefonici in entrata e in uscita dal periodo dell’omicidio fino al giorno dell’arresto di Francesco Rocca, marito di Dina Dore, accusato di essere il mandante.

È stato riscontrato che tra l’ex amante Anna Guiso  e Francesco Rocca tra il periodo che va dal 10 al 26 marzo 2008 ci furono all’incirca 621 contatti telefonici.

Le telefonate di Pierpaolo Contu e Stefano Lai, relativamente a quel periodo, sono state ricostruite solo attraverso le celle telefoniche,  e non fra cellulare e cellulare in quanto all’epoca dei fatti i due non erano ancora subentrati nell’inchiesta.  Dunque non è possibile risalire in modo preciso ai contenuti delle telefonate e  degli sms.

Come è stato rilevato stamattina dal PM Danilo Tronci i gestori telefonici conservano i tabulati per i primi due anni, tesi smentita dall’avvocato della difesa Lai, il quale ha evidenziato che per fini tributari i tabulati devono essere conservati anche da questa tipologia di aziende almeno dieci anni.

Le prossime udienze riprenderanno i giorni 5, 13, 19 e 20 giugno.

Sul banco dei testimoni salirà  anche per essere ascoltata Maria Rita Mulas (sorella di Andrea)  la quale nell’udienza precedente è stata menzionata da Alan Corona per aver visto uno dei vicini di casa dei Rocca -Dore, il giorno dell’omicidio con le mani sporche di sangue il quale urlava:«cosa ho fatto cosa ho fatto!».

Questa mattina è stato detto che la donna nei giorni scorsi si è recata di sua spontanea volontà al Commissariato di Polizia esprimendo la volontà di voler dare la sua testimonianza.

Infine bisognerà stabilire se i giudici accoglieranno l’istanza dei genitori di Pierpaolo Contu di non deporre al processo di Nuoro in quanto già ascoltati dal tribunale  di Sassari.

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