Il colonialismo energetico all’assalto della Barbagia. Non passeranno!

Sonia

Il colonialismo energetico all’assalto della Barbagia. Non passeranno!

sabato 15 Marzo 2014 - 10:44
Alcune pale eoliche

Alcune pale eoliche

Il Fronte indipendentista Unidu prende posizione sull’eolico

«In una terra già sfruttata energeticamente sino allo stremo ci troviamo oggi a combattere l’ennesimo atto di colonizzazione. La Sardegna che produce l’11% di energia elettrica in più di quanta ne consuma, ma che la paga il 40% in più della media italiana, secondo i politici regionali deve essere ancora sfruttata e asservita alle multinazionali di turno per produrre altra energia. La società Gamesa Energia Italia Spa, controllata dalla società spagnola IBV, vorrebbe costruire un impianto eolico da 18 megawatt tra Nuoro e Orani, tra sugherete, nuraghi e domus de janas, minacciando di procedere a espropri se non verranno concesse in affitto le terre e avanzando con prepotenza la motivazione di “pubblica utilità” del loro progetto. “Pubblica utilità” che altro non è che il bisogno di energia elettrica dei grandi industriali a discapito della terra dei Sardi.

Continuiamo ad assistere all’incessante svendita della nostra terra e alla continua distruzione del nostro paesaggio e della nostra storia in un territorio già colpito in passato dallo sfruttamento minerario e dalla devastazione ambientale.

Il Fronte Indipendentista Unidu, organizzazione di difesa del popolo sardo, non può restare in silenzio.
Vogliamo e dobbiamo a tutti i costi fermare gli speculatori!

Il nostro obiettivo è quello di favorire la nascita di un’industria compatibile con le nostre risorse e con i territori, e crediamo che sia opportuno realizzare una vera democrazia energetica, fatta di piccoli produttori di energia e non di grandi multinazionali che espropriano le terre dei pastori e degli agricoltori per arricchirsi con le risorse dei Sardi! Ribadiamo con fermezza la necessità di adottare la nostra richiesta di moratoria per tutte le nuove costruzioni di impianti eolici, fotovoltaici, a biomasse e termodinamici e chiediamo che la Regione elabori una rigorosa valutazione dell’impatto socio-economico sui territori per ogni progetto presentato.

I colonialisti non passeranno!»

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