Operazione “Chinatown” a Siniscola

Sonia

Operazione “Chinatown” a Siniscola

lunedì 16 Dicembre 2013 - 15:43
Operazione “Chinatown” a Siniscola

Una parte della merce sequestrata dai Carabinieri

Una parte della merce sequestrata dai Carabinieri

Maxi sequestro di articoli illeciti destinati alla vendita

Battute a tappeto le attività commerciali cinesi di Siniscola. Quasi cinquecento pezzi sequestrati tra articoli di cancelleria, sanitari, prodotti elettrici (pile, riproduttori mp3 e spine elettriche) e cosmetici, è il risultato di un’operazione a largo raggio denominata “Chinatown”, condotta dai Carabinieri della compagnia di Siniscola e da quelli del NAS di Sassari.

Si tratta di articoli importati e realizzati con tessuti e materiali di dubbia provenienza, in quanto mai sottoposti a controlli per la sicurezza e la salute pubblica. Il tutto per un valore di diverse migliaia di euro. Una donna di nazionalità cinese, titolare di un capannone commerciale a Siniscola è stata, inoltre, segnalata all’autorità amministrativa.

L’operazione, avviata lo scorso mese di novembre, è partita in seguito un normale controllo, nel corso del quale sono stati notati alcuni articoli privi delle denominazioni previste dal codice del consumo e quindi potenzialmente pericolosi.

Gli uomini impegnati nell’operazione, venti in tutto, hanno accertato che su diversi prodotti mancavano i marchi ed attestazioni di sicurezza CEE (gli  unici che tutelio la qualità e la tracciabilità, oltre ad attestare che sono stati sottoposti alle verifiche previste da normative europee e nazionali), e proprio tale irregolarità ha fatto rilevare il rischio sicurezza per l’incolumità della salute pubblica.

Tali oggetti diventano ancora più pericolosi quando finiscono nelle mani di bambini che, come noto portano tutto alla bocca; il rischio esiste comunque anche per gli adulti , che ne li utilizzano nella loro quotidianità, come ad esempio gli utensili da cucina che vengono a contatto con alimenti.

Per la responsabile sono scattate le sanzioni, pari a diverse migliaia di euro, con la contestuale segnalazione alle competenti autorità amministrative, in quanto responsabile delle violazioni previste dal D.lgs. 06 set 2005 n. 206 (codice del consumo).

S. N.

Un commento  - mostra commenti

  1. mancini fiorenzo: texce': 16 Dicembre 2013 17:34

    MA SI PUO SEQUESTRARE LA MERCE A GENTE CHE FA DEL BENE ALLA COMUNITA’CHE PAGA REGOLARMENTELE TASSE , CHE SONO LAVORATORI ONESTI ,E CHE FANNO DEI PREZZI ACCESSIBILI A TUTTI .E CHE PORTANO IL BENESSERE PER LA COMUNITA’, e no per le loro tasche .carabinieri monelli!!!!!!!!!!!!vi adoro per favore fatelo a tutti che il commercio sta andando in malora per questi signori ….

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