Via Lamarmora: non siamo disposti a usare armi per difenderci però…

Sonia

Via Lamarmora: non siamo disposti a usare armi per difenderci però…

mercoledì 31 Luglio 2013 - 19:08
Via Lamarmora: non siamo disposti a usare armi per difenderci però…

Nuoro, uno scorcio di via Lamarmora

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Via Lamarmora (foto Matteo Brotzu – Cronache Nuoresi)

Non toccateci i guadagni che facciamo con sacrificio 

Pubblica sicurezza

Continua la nostra inchiesta relativa alla pubblica sicurezza, questa volta noi di Cronache Nuoresi abbiamo sentito i commercianti di via Lamarmora, snodo fondamentale tra la parte storica e la parte più moderna della città.

Il viavai dai passanti alle 11 e 30 del mattino in via Lamarmora è impressionate. Questa strada è l’anticamera del salotto buono della città. Passaggio obbligato prima di arrivare al Corso Garibaldi. Tra i tavolini dei bar sui marciapiedi, boutique sofisitcate, gioiellerie, turisti stranieri, uomini e donne d’affari che anche con il caldo torrido stanno bene nei loro completi neri, respiri una Nuoro bene che, nonostante tutto in questi tempi di crisi continua, ad andare avanti. Ma anche questa parte del capoluogo barbaricino non sfugge ai malviventi che in qualsiasi momento possono compiere azioni criminose ai danni dei commercianti pur di arraffare soldi facili. Qualche esempio concreto: lunedì scorso, una donna e un uomo distinti, dall’accento straniero, sono entrati nell’orologeria Ticca, attività storica di via Lamarmora con i suoi cinquant’anni compiuti a gennaio scorso.

Sembravano essere interessati a degli orologi di un certo valore, ma sono riusciti a raggirare la titolare, che nel frattempo era impegnata a mostrarglieli, prendendo catenine d’oro per un valore che ammonterebbe all’incirca a diecimila euro. Il tempo di accorgersene e di dare l’allarme, ma erano già fuggiti a bordo di un’automobile bianca dalla linea elegante e con il volante a destra tipico delle autovetture inglesi.

«Se devono compiere furti o rapine non badano né a telecamere né ad altri dispositivi di sicurezza, lo fanno e basta» afferma il titolare. Il coro dei commercianti è unico: la pubblica sicurezza è garantita, le forze dell’ordine passano con frequenza e pattugliano con scrupolosità la zona. «Il fenomeno della microcriminalità non riguarda solo Nuoro ma tutta Italia – afferma Fabio Rosas, titolare della gioielleria e di Casa Rosas – non bastano solo i controlli per contrastare il fenomeno delinquenziale in crescita per diversi fattori: la congiuntura negativa che stiamo vivendo e l’avanzare della povertà. Bisogna far ripartire l’economia con una politica fiscale più leggera e riattivare i circuiti della domanda e dell’offerta, guardando gli interessi dei cittadini e delle attività commerciali.»

La tutela dei commercianti contro i malviventi è assicurata mediante sistemi di allarme e videosorveglianza. Nessuno di loro userebbe armi per difendersi, quasi tutti hanno espresso parere negativo: «Sono contro ogni forma di violenza, certo ti devi trovare nella situazione ma… sono altri i sistemi di sicurezza per tutelare la tua attività» afferma Francesco, titolare del locale Due Archi. Stesso parere dalla Farmacia Farina e dal negozio Tutto a un Euro. «Per difendere la mia incolumità e quel poco di guadagno quotidiano, forse, sarei disposto a proteggermi anche con un’arma» affermano dal panificio Secchi.

Armi  o no, i commercianti credono nel lavoro delle forze dell’ordine, però non sottovalutano che nelle circostanze bisognerebbe trovarvisi e i sacrifici di una vita non devono essere bersaglio dei malviventi.

Sonia Meloni

Matteo Brotzu

 

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