Reflui fognari a Magomadas. Intervista a Mauro Pili: “siamo la cloaca de Sud Italia” – VIDEO

Sonia

Reflui fognari a Magomadas. Intervista a Mauro Pili: “siamo la cloaca de Sud Italia” – VIDEO

giovedì 19 Dicembre 2019 - 18:11
Reflui fognari a Magomadas. Intervista a Mauro Pili: “siamo la cloaca de Sud Italia” – VIDEO

Cosa c’è dietro lo smaltimento dei reflui fognari a Magomadas?

Da una parte l’Amministrazione comunale del paese assicura che non c’è alcuna bomba ecologico-ambientale; l’unico disagio sono i forti miasmi che ammorbano il paese, ai quali, il primo cittadino da noi appositamente sentito ha dichiarato che si provvederà quanto prima ad eliminarli (APPROFONDISCI).

Dall’altra Mauro Pili, il quale, attraverso il video girato e postato sui social, documenti alla mano asserisce che la Sardegna è, potenzialmente, la nuova terra dei fuochi; qui, non solo si sta compiendo un grave scempio ambientale ma il fatto più grave è che le istituzioni stanno chiudendo gli occhi e facendo finta che tutto sia nella norma e sotto controllo.

L’INTERVISTA A MAURO PILI

Come è a oggi la situazione? «La situazione è grave, c’è un documento nel quale è scritto nero su bianco che questi reflui sono altamente inquinanti perché non rispettano i parametri di legge».

Di quale documento si tratta? «Si tratta di un documento dell’acquedotto Pugliese dove si specifica che questi fanghi sono altamente inquinanti e, poiché stavano andando a contaminare le acque del territorio si è deciso di portarli in Sardegna in una zona come la Planargia che, per posizione strategica, sfugge ai dovuti controlli».

Ha notizie del prelievo di questi fanghi che lei ha fatto per farli analizzare? «Purtroppo sono riuscito a prelevare un minimo campione e nei prossimi giorni sapremo se è stato sufficiente per capire di cosa si tratta. Una cosa è certa, chi è in buona fede di certo non scappa e non occulta in quel modo questo genere di rifiuti».

Il sindaco di Magomadas ha rassicurato la comunità e l’intera Sardegna che la situazione è sotto controllo, lei cosa risponde? «In questo momento non mi interessa rispondere a nessun politico, dico che in realtà questo impianto da lavoro a 10 persone ma se uno va a vedere la visura camerale scoprirà che gli addetti allo smaltimento sono solo due e quindi bisognerebbe anche porsi il problema di come siano stati contrattualizzati gli altri oltre a capire il processo di smaltimento. A me per ora interessa sapere la verità affinché non diventiamo la cloaca del Sud Italia e ribadisco che questo tipo di reflui sono altamente inquinanti e tossici in quanto nel Nord Italia sono già stati banditi gli impianti che praticavano tale attività».

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